Il ministro degli Esteri: "Ferma protesta con Mosca". E sottolinea: "Grazie a nostra intelligence e apparati Stato"
Ferma protesta del governo italiano e immediata espulsione dei due funzionari russi coinvolti nella vicenda che ha portato all'arresto di un ufficiale della Marina italiana. "In occasione della convocazione al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale dell’ambasciatore russo in Italia - riferisce in un post su Facebook il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio - abbiamo trasmesso a quest’ultimo la ferma protesta del governo italiano e notificato l’immediata espulsione dei due funzionari russi coinvolti in questa gravissima vicenda". E ancora: "Ringrazio la nostra intelligence e tutti gli apparati dello Stato che ogni giorno lavorano per la sicurezza del nostro Paese", scrive Di Maio.
"Si tratta di un atto ostile di estrema gravità e quindi abbiamo assunto immediatamente i provvedimenti necessari" ha poi dichiarato il ministro in riferimento alla vicenda, illustrando in Senato le linee programmatiche del suo ministero. Per Di Maio, "i punti di riferimento dell’Italia restano: europeismo, atlantismo, multilateralismo". Il ministro si è poi soffermato, tra le altre priorità, su "Mediterraneo e Africa, rapporto con i grandi attori globali e regionali, internazionalizzazione e la promozione del Sistema Italia, valorizzazione degli italiani all’estero".
"Un altro aspetto della nostra politica estera riguarda una gestione efficace ed equilibrata dei rapporti con i principali attori globali al di fuori della nostra area di appartenenza euro-atlantica, a partire da Russia e Cina. Attori che hanno sistemi politici e valori diversi dai nostri", ha poi dichiarato il ministro.
"Il nostro approccio alla Cina - ha aggiunto - è pragmatico, bilanciato e articolato. È necessario mantenere la Cina coinvolta nella collaborazione sulle principali sfide globali e sui dossier multilaterali. Al contempo, nell’interesse del nostro sistema economico e produttivo, ricerchiamo sul piano economico-commerciale un rapporto trasparente e reciprocamente vantaggioso, fondato su regole chiare e condivise".
"Per questo siamo impegnati, anche in sede europea, per un dialogo con la Cina che la impegni sempre di più a garantire alle imprese straniere un’effettiva parità di condizioni e maggior reciprocità. Su questi princípi si fondano importanti accordi negoziati in àmbito europeo, come quello per la protezione delle Indicazioni Geografiche e quello sugli Investimenti".
"Sul piano dei diritti umani e delle libertà fondamentali - ha continuato - l’Italia non arretra di un passo. In questi mesi ci siamo espressi con forza e ripetutamente, individualmente e con i partner Ue e G7, sia nel quadro delle Nazioni Unite che nel dialogo diretto con Pechino. Mi riferisco in particolare alla tenuta del principio “Un Paese due Sistemi” ad Hong Kong e alla difesa dei diritti delle minoranze etnico-religiose".
"Allo stesso modo, di fronte alle complesse sfide regionali e globali, non possiamo ignorare il peso e il ruolo di Mosca. Continueremo ad agire in linea con la nostra collocazione geopolitica e i nostri valori, ma anche a promuovere e a salvaguardare i nostri interessi fondamentali, che richiedono di mantenere un’interlocuzione critica ma allo stesso tempo costruttiva con la Russia, così come con Pechino, evitando spirali che possano ripercuotersi negativamente sulle nostre imprese, specie in questo momento. Siamo consapevoli che da questi attori provengono anche sfide, e talvolta minacce. Lo dimostra le accuse di spionaggio nei confronti degli ufficiali italiani e russi da cui ho voluto iniziare questo intervento. Dobbiamo continuare a lavorare strettamente con i nostri partner europei e con gli alleati, per accrescere costantemente la nostra resilienza e gli strumenti a tutela della sicurezza e del benessere dei nostri cittadini".