Nuove misure "se Putin non ferma la guerra che ha scatenato"
"Sappiamo che il conflitto in Ucraina è lontano dalla fine". Lo assicura la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen in un punto stampa a Bruxelles a fianco del segretario di Stato Usa Antony Blinken. "Siamo pronti a nuove severe sanzioni, se Vladimir Putin non ferma la guerra che ha scatenato".
"Stiamo facendo tutto il possibile per aprire corridoi umanitari in Ucraina: i civili devono poter scappare dalle città assediate" aggiunge.
Domani la presidente della Commissione Europea andrà in Spagna, dove vedrà il premier spagnolo Pedro Sanchez. Lunedì riceverà a Bruxelles il presidente del Consiglio italiano Mario Draghi. Gli incontri preludono al Consiglio Europeo informale del 10 e 11 marzo a Versailles.
Quella in corso in Ucraina, ha detto l'Alto Rappresentante Ue Josep Borrell sempre a Bruxelles, "è la guerra di Putin. E solo Putin può fermarla". "Non è Oriente contro Occidente, non è un remake della Guerra Fredda. Stiamo difendendo la sovranità di tutti gli Stati. La Russia è completamente isolata, come ha dimostrato il voto nell'assemblea generale dell'Onu: il mondo sta con l'Ucraina". Certo, osserva, è sempre possibile "aggravare" le sanzioni, ma quelle già decise vanno "attuate" e hanno già fatto danni notevoli all'economia russa: "Oggi la Russia ha già fatto default su alcuni bond: è un importante risultato, in soli tre giorni". E le sanzioni Ue, precisa, "non mirano ad un cambio di regime", ma "a indebolire l'economia russa". L'Ue potrebbe anche "ampliare il numero di banche russe" che verranno escluse dal sistema di messaggistica Swift. "Non abbiamo il potere di fermare la guerra domani, ma possiamo indebolire molto l'economia russa" dice ancora.
Intanto si spera nel prossimo round di colloqui, il terzo, tra i negoziatori di Russia e Ucraina che è stato fissato per il weekend.