L'annuncio delle ministre Iv dopo una discussione sul ricorso al Mes e i fondi per la famiglia. Governo in bilico, Renzi : "Domani decidiamo se uscire". Boschi: "Se si apre una crisi il Parlamento troverà una soluzione, non si va a votare". E un ministro presente al confronto parla all'Adnkronos di un clima "da requiem"
Recovery Plan approvato nel Consiglio dei ministri terminato dopo quasi quattro ore, con le ministre di Italia Viva che hanno però annunciato l'astensione sul testo. Ci sarebbe stata infatti una discussione sul ricorso al Mes e una viva polemica di Iv sui fondi per la famiglia, quindi l'annuncio delle ministre Elena Bonetti e Teresa Bellanova. "Se è così, allora noi il piano non lo votiamo..", le parole della capo delegazione di Iv. Intanto, un ministro presente al confronto ha parlato all'Adnkronos di un clima "da requiem" in Cdm.
La bozza del piano è leggermente cambiata rispetto alla versione inviata ieri ai ministri, il testo è infatti passato da 171 a 160 pagine ma non ci sarebbero modifiche sostanziali del Pnrr.
Il governo sembra quindi sempre più in bilico. In serata, prima dell'annuncio in Cdm, ecco arrivare l'intervento di Matteo Renzi a Cartabianca: "E' già pronto un esecutivo Conte-Mastella". Per Renzi infatti il premier avrebbe "già l'accordo, i numeri per il nuovo esecutivo". "Domani decidiamo se uscire", ha spiegato il leader di Italia Viva. E ancora: "Invece di parlare con noi Conte ha scelto di andare in Parlamento". Per il leader Iv il rimpasto " è un racconto fatto dai media ma è falso. Quando dicono che Renzi fa tutto per un ministro in più, io rispondo con la verità ma veline di palazzo Chigi sapientemente imbeccate" dicono il falso "tanto che stiamo ragionando di dimissioni e non di rimpasto".
"Il problema era di merito e di metodo sul Recovery ma non solo. Il problema non è Conte ma se noi poniamo dei temi, la risposta non può essere quante poltrone volete? Ho fatto il giro di tutti i ministeri stando ai giornali ma noi non abbiamo mai chiesto un ministero", ha poi commentato Maria Elena Boschi a Porta a Porta.
"Poi se oggi le veline di Palazzo Chigi fanno emergere con questa sicurezza che l'esperienza con Iv è finita, vuol dire che hanno altri numeri", ha aggiunto Boschi che ha escluso comunque il voto anticipato: "Se si apre una crisi domani, il Parlamento troverà una soluzione, non si va a votare". In ogni caso, ha assicurato, "l'ipotesi di un governo di centrodestra con Italia Viva, non esiste".
"La rinuncia al Mes è del tutto incomprensibile - spiegano fonti di Italia Viva - Sia perché il suo utilizzo libererebbe risorse ulteriori nell'ambito del Recovery, sia perché il piano pandemico del governo ipotizza risorse insufficienti per la sanità e, in quel caso, prevede che si dovrà scegliere quali cittadini curare", si argomenta. Le fonti sottolineano poi i "passi fatti in avanti" con la riformulazione del Recovery "con modifiche che sono il risultato delle insistenze rimaste a lungo pressoché isolate del partito di Matteo Renzi".
"E tuttavia - si spiega - per Iv rimangonotroppe le criticità in un testo giudicato in drammatico ritardo sulle urgenze del Paese" e che, si apprende dalle stesse fonti, questa sera le ministre Bellanova e Bonetti si asterranno dall'approvare in Consiglio dei Ministri.
Oltre alla rinuncia al Mes giudicata "incomprensibile", per Iv "risulta inoltre ancora non altezza la parte sulle infrastrutture e il turismo, così pure quella sul sistema agroalimentare, scandalosamente inferiore all’1% delle risorse complessive. E non è vero, fanno sapere dal Ministero della Famiglia, che ci sono più soldi per le donne e per le famiglie: rimane infatti non finanziata la parte sul sostegno alla maternità e il Family Act viene ridotto al solo assegno universale, scegliendo così di archiviare di fatto l'unica riforma organica approvata dal governo Conte 2".
Il Pd fa quadrato attorno al premier Giuseppe Conte. Prima è arrivato l'altolà del ministro Roberto Gualtieri - "lo strumento del Mes non ha nulla a che vedere con il programma Next Generation EU" - dunque sono intervenuti anche i ministri Francesco Boccia e Enzo Amendola per chiarire che il "Mes non entra qui in gioco, quindi la ragione dell’astensione viene meno", ovvero è "pretestuosa", raccontano alcuni presenti all'Adnkronos.
Anche il ministro della Salute Roberto Speranza è intervento molto duramente a contestare l'accusa mossa sotto traccia dai renziani, ovvero che gli investimenti fatti per la pandemia non siano sufficienti. "Abbiamo fatto il possibile" per fronteggiare l'emergenza, ha difeso il governo il responsabile della Salute. Dunque l'intervento del premier Conte: "Non è la sede per affrontare una discussione sul punto", oltre all'invito "a non speculare sul numero dei decessi in Italia per invocare l’attivazione del Mes. È un accostamento che offende la ragione e anche l’etica".
"Il consiglio dei ministri vara il #RecoveryPlan, il più grande piano di investimenti mai visto in Italia. Con le risorse europee ora il nostro Paese può cambiare davvero. È stato un gran lavoro, più importante d’ogni polemica. Ora via al confronto in Parlamento e nella società", il commento su Twitter del ministro dell'Economia Roberto Gualtieri.
"Next Generatione Eu. Dopo l’approvazione del CDM di stasera, il prossimo passo sarà migliorare il Piano insieme al Parlamento e con Regioni Enti Locali e parti sociali. Per un’Italia più Semplice, Sostenibile e Sicura", il tweet del ministro per gli Affari Europei, Enzo Amendola.
"E' stata discussione dura e lei, la Bellanova, non sapeva più cosa rispondere nel merito. Aveva l’ordine di astenersi", riferisce un ministro. Domani un nuovo Cdm, stavolta sulla stretta anti-Covid e la proroga dello stato di emergenza. Se con o senza Iv resta un mistero, perché solo domani i renziani scopriranno le carte, forse ufficializzando l'addio al governo. "Conte ha convocato il Cdm domani come se nulla fosse, li sta facendo impazzire...", commenta un membro del governo. Chi era presente alla riunione di questa sera, durata quasi quattro ore, parla di un clima "da requiem", ormai "il gameover è vicino". Ma c'è anche chi non vede del tutto chiusa la partita. "Mah - dice un ministro - con questi non si sa mai...".