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Migranti, Meloni: "Su protocollo Albania noi apripista, nostro coraggio premiato"

Videomessaggio della premier al Border Security Summit: "Sicurezza dei confini punto fondamentale della cooperazione con il Regno Unito"

Giorgia Meloni (Afp)
Giorgia Meloni (Afp)
31 marzo 2025 | 12.24
LETTURA: 3 minuti

Migranti, centri in Albania, lotta ai trafficanti, sicurezza dei confini. La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, interviene con un videomessaggio al Border Security Summit affrontando le questioni relative all'immigrazione. "Ringrazio il Primo Ministro Starmer, l'amico Keir, per l'invito a questo importante Summit dedicato alla sicurezza dei confini. È una priorità che l'Italia e il Regno Unito condividono e che rappresenta un punto fondamentale della cooperazione bilaterale tra le nostre Nazioni, perché siamo entrambi convinti che dalla sicurezza dipenda la nostra libertà, la prosperità e il benessere dei nostri popoli", dice Meloni.

"Abbiamo insieme ancora tanto lavoro da fare, e io sono molto contenta di poter contare sul sostegno e sulla collaborazione del Regno Unito in questa sfida. Sono convinta che il Summit di oggi ci permetterà di rafforzare ancor di più la nostra sinergia, e di spingere l'acceleratore verso nuovi progetti e iniziative concrete", afferma la premier.

Protocollo Albania

"Combattere l'immigrazione illegale significa, anche, favorire quella legale, e riaffermare il principio che spetta ad ogni Nazione, e non ai trafficanti, decidere chi deve entrare e chi no sul proprio territorio", scandisce Meloni nel suo intervento.

"Con Keir - sottolinea - siamo inoltre d'accordo che non bisogna aver paura di immaginare e costruire soluzioni innovative, come quella avviata dall'Italia con l'Albania. Modello criticato all'inizio ma che ha poi raccolto sempre più consenso, tanto che oggi l'Unione Europea propone di creare centri per i rimpatri nei Paesi terzi. Ciò vuol dire che avevamo ragione, e che il coraggio di fare da apripista è stato premiato", rivendica la premier.

"'Follow the money' modello per contrasto trafficanti"

Con Starmer, evidenzia, "siamo d'accordo che la sicurezza dei confini passa anche e soprattutto dal governo dei flussi migratori e dal contrasto all'immigrazione illegale di massa. Fenomeno globale, che interessa particolarmente l'Europa, dentro e fuori i confini Ue. È il motivo per il quale i nostri governi stanno lavorando insieme da tempo per sconfiggere le organizzazioni criminali che lucrano sulla disperazione e sul legittimo desiderio delle persone di avere condizioni di vita migliori".

"Stiamo unendo gli sforzi, facendo parlare di più le Forze di polizia, i servizi di intelligence e le autorità giudiziarie perché l'obiettivo comune è puntare al cuore del problema, che sono i profitti di scafisti e trafficanti. E lo stiamo facendo - rimarca la premier - seguendo quella straordinaria intuizione di due grandi giudici italiani, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, che è riassunta nelle parole 'follow the money' e che è diventata un modello internazionale". "Altrettanto cruciale, in questo senso, è il rafforzamento della cooperazione di Europol e Eurojust con i Paesi terzi", sottolinea Meloni.

Inoltre, stiamo lavorando con il Regno Unito "anche per affrontare le cause profonde della migrazione e garantire così il diritto a non dover migrare. Ciò vuol dire costruire un modello di cooperazione con le Nazioni di origine e transito dei flussi migratori, affinché possano prosperare con le risorse che possiedono. E sono molto felice, da questo punto di vista, dell'ottima collaborazione avviata con il Regno Unito nell'ambito del Processo di Roma, soprattutto sul fronte dei rimpatri volontari assistiti", dice la presidente del Consiglio.

Portavoce Commissione Europea: "Dl su centri Albania in linea con diritto Ue"

Un portavoce della Commissione Europea, durante il briefing con la stampa a Bruxelles, a proposito del decreto legge sui centri per migranti in Albania varato venerdì scorso, ha spiegato: "Siamo in contatto con le autorità italiane. Secondo le nostre informazioni nei centri" gestiti dall'Italia in Albania "si applicherà il diritto italiano, come è stato in precedenza. Tuttavia, in linea di principio, questo è legale in base al diritto Ue".

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