Il premier: "Non speculare sulle vittime, offesa a etica e ragione". Gualtieri: "Mes non ha nulla a che vedere con Pnrr"
Duro altolà del premier Giuseppe Conte, in Cdm, alle ministre di Iv, Elena Bonetti e Teresa Bellanova, che hanno annunciato di astenersi dal voto sul Recovery plan per la mancata attivazione del Mes. Il premier, riferiscono fonti presenti alla riunione, ha invitato a considerare "che risulta confermato che il Mes non è ricompreso nel Next Generation, e quindi non è questa la sede per affrontare una discussione sul punto". Ha inoltre invitato, con fermezza, "a non speculare sul numero dei decessi in Italia per invocare l’attivazione del Mes. È un accostamento che offende la ragione e anche l’etica", le parole del presidente del Consiglio. "Se fosse un problema di finanziamenti - ha chiesto polemico Conte - come mai allora la Germania pur investendo il doppio sulla sanità di noi si ritrova adesso con il doppio dei morti giornalieri?".
In Cdm, a quanto apprende l'Adnkronos, c'è stato inoltre un vivace confronto tra il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri e le ministre di Italia Viva. Quando Elena Bonetti e Teresa Bellanova hanno annunciato la loro astensione sul voto al Recovery plan per via della mancata attivazione del Mes, è intervenuto il responsabile del Mef a chiarire "che lo strumento del fondo Salva Stati non ha nulla a che vedere con il programma Next Generation EU e che, in ogni caso, anche se si decidesse di attivare il Mes, non nell'ambito del Recovery ovviamente, non avremmo a disposizione risorse per investimenti aggiuntivi rispetto a quelli già programmati perché altrimenti avremmo un deficit che aumenterebbe in modo corrispondente". Un altolà in piena regola, racconta chi ha assistito alla scena.
Nel corso del Consiglio dei ministri Gualtieri infatti ha ribadito ciò che sul Mes ha già detto molte volte. Il Mes, ha spiegato nel corso della riunione, non fa parte di Next generation Eu e non sono soldi che possono essere usati come risorse aggiuntive alle spese per la sanità. Il ministro, invece, è da sempre favorevole a usarlo in sostituzione di risorse già stanziate, se ci fosse consenso politico che non c’è.
Quanto alla discussione sullo scostamento e sul prossimo decreto ristori, il ministro dell'Economia, secondo quanto apprende l'Adnkronos, ha risposto alle critiche della ministra Bellanova spiegando che non c’è alcun ritardo. Il varo del decreto ristori, infatti, ha spiegato Gualtieri, richiede prima la richiesta alle Camere di scostamento di bilancio. Quest’ultima, ha sottolineato il ministro, è sempre stata prevista per il Consiglio dei ministri di giovedì prossimo, e il voto in Parlamento sarà il 20 gennaio.
In Cdm sono intervenuti anche i ministri Francesco Boccia e Enzo Amendola per chiarire che il "Mes non entra qui in gioco, quindi la ragione dell’astensione viene meno", ovvero "pretestuosa", raccontano alcuni presenti all'Adnkronos. Anche il ministro della Salute Roberto Speranza è intervenuto molto duramente a contestare l'accusa mossa sotto traccia dai renziani, ovvero che gli investimenti fatti per la pandemia non siano sufficienti. "Abbiamo fatto il possibile" per fronteggiare l'emergenza, ha difeso il governo il responsabile della Salute. Dunque l'intervento del premier Conte: "Non è la sede per affrontare una discussione sul punto", oltre all'invito "a non speculare sul numero dei decessi in Italia per invocare l’attivazione del Mes. È un accostamento che offende la ragione e anche l'etica".
Alla fine, dopo quasi quattro ore, il Cdm ha approvato il Recovery plan, registrando l'astensione delle due ministre di Iv, Bonetti e Bellanova.
"Il Consiglio dei ministri vara il Recovery Plan, il più grande piano di investimenti mai visto in Italia" ha twittato Gualtieri. "Con le risorse europee ora il nostro Paese può cambiare davvero. È stato un gran lavoro, più importante d’ogni polemica - ha aggiunto - Ora via al confronto in Parlamento e nella società".