"Questo mio provvedimento arriva solo adesso, perché abbiamo atteso per mesi che il governo nazionale si desse una strategia. Ma abbiamo capito che la risposta da Roma è fatta di silenzi e omissioni. E ho dovuto adottare l'ordinanza che tutela il diritto alla salute di chi si trova in Sicilia e degli stessi migranti". Il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, difende la sua ordinanza, che prevede lo sgombero di hotspot e centri di accoglienza in Sicilia. Il provvedimento, che ha validità fino al 10 settembre, impone anche il "divieto di ingresso, transito e sosta" nella regione per "ogni migrante che raggiunga le coste siciliane con imbarcazioni di grandi e piccole dimensioni, comprese quelle delle ong".
In un'intervista al Corriere della Sera il governatore siciliano respinge le accuse di sforare competenze non sue. "Non sforo un bel niente - dice -. Non posso assistere al concentramento di centinaia e centinaia di esseri umani in squallidi locali che appartengono allo Stato, in una promiscuità assolutamente irragionevole. Si creano focolai. Io li ho visitati gli hotspot". Quindi, nessun rischio di uno scontro istituzionale ("Assolutamente no") con il Viminale, che ha già fatto sapere che l'ordinanza di Musumeci non ha alcun valore, essendo la competenza dello Stato. "Lo Stato ha competenza sui migranti. Il presidente della Regione ce l'ha in materia sanitaria. E in tempo di epidemia è chiaro che mi sto occupando di questo. Se c'è un contenitore che, secondo le autorità sanitarie, non ha i requisiti per ospitare persone in tempo di coronavirus io ho il dovere di intervenire, altrimenti compio una omissione". E chi dovrà eseguire il provvedimento? "Io come organo dello Stato ho notificato l'ordinanza alle prefetture che rispondono al Viminale. Se chi ha l'obbligo non agisce se ne assume la responsabilità".