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Bagnai (Lega): "Risultati Inps buoni grazie a governance e a lavoro Civ"

'Hanno consentito all'Istituto di conseguire ulteriori progressi in un periodo in cui altre emergenze, oltre a quella macro, hanno pesantemente messo alla prova la struttura'

Bagnai (Lega):
09 maggio 2024 | 18.40
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“Occorre riconoscere il valore del lavoro compiuto dall'Inps anche in virtù del suo particolare modello di governance, perché se valutati alla luce di quello che abbiamo visto, i risultati sono veramente molto buoni, con tutte le criticità che sono state illustrate nel dettaglio. Però quello che è particolarmente apprezzabile di questa relazione è che per ogni snodo indica un direzione e indica anche dei risultati conseguiti. Questo dà la sensazione di un lavoro che necessariamente deve essere 'in progress', ma che sta andando da qualche parte. Sopravvivere a una distruzione di valore come quella causata dalla svalutazione interna non è una cosa banale, quindi ne va riconosciuto il merito e di aver portato l'Istituto a conseguire ulteriori progressi in un periodo, non dimentichiamolo, in cui altre emergenze, oltre a quella macro, hanno pesantemente messo alla prova la struttura. Ne va riconosciuto il merito alla governance e in particolare al Civ”. Lo ha detto il presidente della Commissione parlamentare di controllo sull'attività degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale, l'onorevole Alberto Bagnai (Lega) intervendo alla presentazione della Relazione di Verifica sull’attività dell’Istituto del 2023.

“La demografia non è una variabile indipendente dall'economia. Senza voler stabilire un particolare nesso di causalità, viene però da avvicinare lo scostamento dei nati dal loro tendenziale a quello del Pil dal suo tendenziale. Le due tendenze certamente si parlano, sostenere che siano esogene l'una all'altra sarebbe ardito”. ha aggiunto Bagnai.

“Non troppo tempo fa”, ha proseguito Bagnai, “in Italia nascevano oltre un milione di bambini all'anno. Le dinamiche demografiche sono certamente lunghe, ma ad impressionare è la rapidità dell'inversione di tendenza in un contesto che dalla metà degli anni '90 era stato in ripresa sostanzialmente fino al 2010. Oggi siamo tutti d'accordo sul fatto che le politiche di austerità siano state un fallimento, ma documentare quanto, come e perché lo siano state non è un esercizio inutile”.

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