A Gaza bilancio sale a 212 morti, 61 sono minori. Secondo fonti diplomatiche, Israele e Hamas "vicini" a cessate il fuoco
"Sei razzi sono stati appena lanciati dal Libano verso il nord di Israele, tutti caduti all'interno del Libano. In risposta, le nostre forze di artiglieria hanno sparato verso le fonti dei lanci". Così su twitter le forze di difesa israeliane. I jet israeliani hanno poi bombardato un edificio residenziale nel centro di Gaza, causando danni a dozzine di edifici adiacenti, tra cui il principale laboratorio di coronavirus di Gaza, un orfanotrofio, una scuola superiore femminile e gli uffici del ministero della Salute palestinese. L'edificio a sei piani di Ghazi al-Shwwa è stato preso di mira da almeno tre missili, distruggendo completamente i piani superiori, hanno detto testimoni oculari a Middle East Eye. "Hamas ha lanciato 200 razzi da Gaza verso Israele oggi, per un totale di oltre 3100 razzi dallo scorso lunedì. Uno dei razzi ha colpito un edificio residenziale ad Ashdod, provocando diversi feriti", scrive su Twitter il ministero degli Esteri israeliano
Yousef Abu al-Rish, sottosegretario del ministero della Salute a Gaza, ha affermato che i servizi di telemedicina forniti dal ministero durante la pandemia di coronavirus sono stati interrotti dopo che un certo numero di medici sono rimasti feriti. A seguito dell'attacco, la clinica al-Rimal, che ospitava l'unico laboratorio di test sul coronavirus di Gaza, ha smesso di funzionare, ha riferito.
"Prendere di mira l'edificio del ministero della Salute, la clinica al-Remal e il personale medico è un crimine atroce volto a impedire al Ministero di continuare il suo lavoro umanitario nel salvare le vite dei feriti e fornire assistenza sanitaria ai cittadini", ha detto, sottolineando che "la comunità internazionale deve ritenere l'occupazione responsabile dei suoi atroci e continui crimini contro il personale medico e le istituzioni sanitarie".
Israele e Hamas sarebbero tuttavia "vicini" a un accordo per un cessate il fuoco. Lo riferisce al 'Times of Israel' una fonte diplomatica al corrente delle iniziative per concordare una tregua. Secondo la fonte, l'accordo dovrebbe essere raggiunto "entro due giorni al massimo". Lo Stato ebraico, spiega intanto 'Sky News Arabia', avrebbe deciso di aprire domani il valico di Kerem Shalom con Gaza, in modo parziale, permettendo l'ingresso di carburante per alimentare l'unica centrale elettrica nella Striscia di Gaza.
Israele sta intensificando "nelle ultime ore la sua offensiva contro case ed edifici residenziali (nella Striscia di Gaza, ndr) e per questo motivo lo avvertiamo che se non si ferma immediatamente torneremo ad attaccare Tel Aviv" ha dichiarato oggi il portavoce militare di Hamas, Abu Ubaidah, citato dal sito di 'Haaretz'.
Jet delle Idf, le forze armate israeliane, hanno colpito la principale sede della sicurezza interna di Hamas nel nord della Striscia di Gaza. L'edificio colpito, si legge in una nota dell'esercito, "è un'infrastruttura terroristica centrale di Hamas".
"Le istruzioni sono di continuare a colpire obiettivi terroristici" a Gaza, ha detto il primo ministro Benjamin Netanyahu, al termine di una riunione con, tra gli altri, i vertici del ministero della Difesa e i capi dello Shin Bet e del Mossad. "L'Idf lo fa bene. Oggi è stato assassinato un altro alto comandante della Jihad islamica, abbiamo colpito un'unità navale di Hamas e continuiamo a colpire i tunnel sotterranei. Continueremo a fare tutto il necessario per fare in modo di ripristinare la calma e la sicurezza per tutti i cittadini di Israele", ha spiegato Netanyahu in una dichiarazione.
Le Forze di difesa israeliane (Idf) ritengono di avere finora distrutto circa 100 chilometri di gallerie scavate da Hamas nel sottosuolo della Striscia di Gaza. Gli ultimi attacchi, lanciati da Israele, hanno preso sistematicamente di mira la rete di tunnel conosciuta come la "metro" che si dipana sotto Gaza, descritta dal loro portavoce, come "una città sotto la città".
Sirene di allarme hanno risuonato in numerose comunità nel sud di Israele, comprese le città di Beersheba, Ashdod e Ashkelon, per segnalare una nuova ondata di razzi dalla Striscia di Gaza. Diversi israeliani sono rimasti feriti a causa di un razzo palestinese che ha colpito un'abitazione ad Ashdod. Secondo quanto riferito dai media locali, si tratta al momento di almeno otto persone rimaste leggermente ferite da schegge di vetro. La risposta agli attacchi del bombardamento aereo di Tel Aviv sulla città di Gaza. Le esplosioni, riporta Times of Israel, hanno scosso questa mattina la zona da nord a sud per 10 minuti in un attacco che è stato sempre più intenso, più ampio e più prolungato dei raid aerei, condotti il giorno prima in cui 42 palestinesi sono stati uccisi.
Il bilancio delle vittime dall'inizio delle operazioni israeliane a Gaza è salito a 212 morti, di cui 61 erano minorenni e 36 donne. Lo afferma il ministero della Sanità a Gaza, aggiungendo che i feriti sono circa 1.400.
"Almeno 42 le vittime, tra cui 10 bambini e 2 medici. È il bilancio ufficiale reso noto dal ministero della Salute di Gaza rispetto agli attacchi aerei israeliani avvenuti ieri a Gaza City, nell’area in cui si trova la clinica di Medici senza frontiere (Msf)". E' quanto si legge in comunicato diffuso da Msf. “La situazione è orribile da una settimana - ha dichiarato il dottor Mohammed Abu Mughaiseeb, vicecoordinatore medico di Msf a Gaza - il numero di vittime civili aumenta ogni giorno. Quando ho visto i danni nell’area e alla clinica di Msf la mattina dopo l’attacco, sono rimasto senza parole. Ogni cosa è stata colpita: case, strade, alberi. Nella clinica, dove vediamo oltre 1.000 bambini all’anno con ustioni e ferite da trauma, mancava un muro e i detriti erano ovunque. La clinica ora è chiusa non solo per i danni subiti, ma anche perché la strada per accedervi è stata totalmente distrutta e la zona è ancora pericolosa”.
"Gli attacchi aerei israeliani - prosegue il comunicato - hanno danneggiato molte strade che portano agli ospedali, per cui l’accesso all’assistenza sanitaria per le persone con ferite gravi è fortemente limitato. Inoltre, molti operatori sanitari sono preoccupati per la loro sicurezza durante il tragitto verso il lavoro e le forniture mediche si stanno esaurendo".
Sono circa 42mila i palestinesi nella Striscia di Gaza costretti a lasciare le proprie abitazioni, a seguito degli attacchi israeliani contro Hamas. Lo ha riferito un portavoce dell'Unrwa, l'agenzia Onu per i palestinesi. Gli sfollati hanno trovato rifugio in 50 scuole gestite dall'agenzia, mentre oltre 2.500 persone sono rimaste senza casa per la distruzione delle loro abitazioni nei bombardamenti.
Sono circa 3.150 i razzi sparati dalla Striscia di Gaza verso Israele dall'inizio dell'escalation, 460 dei quali sono caduti all'interno dell'enclave palestinese. Lo riferiscono le Forze della Difesa israeliana aggiungendo che circa il 90 per cento dei razzi lanciati da Hamas è stato intercettato dal sistema di difesa missilistica Iron Dome.
L'esercito israeliano ha riferito di aver sventato un tentativo di Hamas per condurre un attacco dal mare contro lo Stato ebraico. Lo riferiscono le forze della Difesa israeliana (Idf) spiegando che un certo numero di miliziani di Hamas sono stati avvistati oggi nel nord della Striscia di Gaza con "sospetto equipaggiamento" da utilizzare in un attacco dal mare. "Un'imbarcazione è stata portata sulla spiaggia ed era apparentemente in viaggio per effettuare un'operazione di sabotaggio ostile verso lo spazio marittimo dello Stato di Israele", si legge in una dichiarazione dell'Idf. I miliziani e le attrezzature di Hamas sono stati presi di mira dalle navi della marina israeliana e dagli aerei militari, aggiunge l'esercito israeliano.
In una nota diffusa dalla presidenza turca si legge che durante un colloquio telefonico il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha chiesto a Papa Francesco di agire insieme per ''fermare le atrocità'' in atto, ringraziandolo per le posizioni espresse finora. Inoltre il presidente turco ha auspicato che il Vaticano sostenga le sanzioni contro Israele per le sue ''pratiche disumane e illegali che violano lo status di Gerusalemme''. Erdogan ha inoltre sottolineato che Israele, bloccando l'accesso alla Moschea di Al-Aqsa e alla Chiesa del Santo Sepolcro, limita la libertà di culto e sta mettendo in pericolo la sicurezza regionale. ''L'umanità interna dovrebbe mostrarvi unita contro Israele che non esita di attaccare i luoghi sacri'', ha aggiunto. ''Non solo i palestinesi, ma tutti i musulmani, i cristiani e l'umanità interna è nel mirino degli attacchi compiuti da Israele''.
Il lancio di razzi da parte di Hamas contro obiettivi civili in Israele "è un atto di terrorismo" e, in quanto tale, "inaccettabile", e l'Ue riconosce "il diritto di Israele di difendersi", ma "sottolinea che le azioni" di risposta "devono essere in linea con il diritto internazionale e proporzionate". Lo dice il portavoce della Commissione Europea per gli Affari Esteri Peter Stano, durante il briefing con la stampa a Bruxelles. L'Ue sottolinea inoltre la necessità di aprire "negoziati" per trovare soluzioni al conflitto in corso.
"La violenza deve cessare immediatamente" ha twittato il segretario di stato americano Antony Blinken, annunciando di aver parlato ieri con il ministro degli Esteri egiziano Sameh Hassan Shoukry delle violenze in Israele, Cisgiordania, Gaza. "Tutte le parti devono favorire una de-escalation delle tensioni" ha aggiunto. Il segretario di stato americano ha avuto colloqui anche con il ministro degli Esteri del Qatar, Sheikh Mohammed bin Abdulrahman Al-Thani e il ministro degli Esteri saudita Faisal bin Farhan.
Il primo ministro dell'Autorità nazionale palestinese (Anp) Mohammad Shtayyeh ha chiesto alle Nazioni Unite di adottare una risoluzione che condanni come ''illegali'' le azioni compiute da Israele nei confronti dei palestinesi in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza. In un messaggio diffuso in tv, il premier palestinese ha detto che le "brutali incursioni israeliane hanno spazzato via intere famiglie a Gaza".
"Israele sta commettendo crimini sistematici contro di noi e li trasmette in diretta al mondo", ha aggiunto il primo ministro. Le autorità palestinesi stanno lavorando con l'Egitto e con le organizzazioni internazionali per garantire l'ingresso degli aiuti umanitari a Gaza, ha detto Shtayyeh.