Vice premier: "Scambieremo soldati con prigionieri russi"
"Nelle ultime 24 ore hanno deposto le armi e si sono arresi 265 militari ucraini ad Azovstal". Lo ha dichiarato durante il briefing odierno il portavoce del ministero della Difesa russo Igor Konashenkov, così come riporta l'agenzia di stampa russa Interfax. "Ieri -ha detto Konashenkov- hanno deposto le armi e si sono arresi 265 combattenti, di cui 51 gravemente feriti". Fanno parte del gruppo di 265 soldati, fra militari regolari e elementi del battaglione Azov assorbito nella Guardia nazionale, anche gli oltre 53 uomini gravemente feriti trasferiti nell'ospedale di Novoazovsk, nell'autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk. I 265 militari "hanno deposto le armi", ha assicurato Mosca.
Ma è giallo sulla sorte dei combattenti feriti. Secondo quanto ha reso noto Kiev, "l'Ucraina è stata costretta a scambiare i militari ucraini feriti a Mariupol con prigionieri di guerra russi perché non c'era altro modo per salvarli". Ad affermarlo è la viceministra della Difesa ucraina, Hanna Maliar. "L'operazione di salvataggio dei militari da Azovstal durerà fino al loro ritorno dal territorio non controllato dall'ucraina", sottolinea Maliar secondo quanto riferisce 'Suspilne'.
Il Presidente della Duma, Vyacheslav Volodin, ha tuttavia chiesto alla Camera di definire un provvedimento in cui si proibisce uno scambio di prigionieri che comprenda i militari che hanno resistito all'Azovstal. "Criminali nazisti non devono essere oggetto di scambio. Sono criminali di guerra e dobbiamo fare il possibili per perseguirli", ha affermato Volodin.
Non è chiaro quanti militari si trovano ancora all'interno dell'impianto. Il ministero della Difesa ucraino oggi ha annunciato l'avvio di una operazione di salvataggio per portare fuori da Azovstal i combattenti ancora dentro l'acciaieria. "Stiamo prendendo tutte le misure necessarie", ha scritto il ministero in un messaggio su Telegram in cui ha reso onore ai militari che, con la loro resistenza, sono riusciti a ritardare il trasferimento di 20mila soldati russi in altre zone dell'Ucraina, evitando così che la Russia conquistasse rapidamente la città di Zaporizhzhya e dando moto alle forze ucraine di raggrupparsi. Lo stato maggiore ucraino, sempre oggi, ha confermato che la missione per difendere l'Azovstal è terminata, e quindi il controllo della Russia sull'intera città di Mariupol, un passo che consente a Mosca l'apertura di un corridoio fra la Crimea la Russia.
A Mariupol "non è ancora finita", ha tuttavia affermato alla Bbc Oleksandr Danylyuk, ex capo dei servizi ucraini ed ex ministro delle Finanze. "E' un sollievo, ma non è la fine", ha affermato, senza precisare quanti militari si trovano ancora all'interno dell'impianto. E su Twitter il consigliere della presidenza Ucraina Mykhailo Podolyak ha aelogiato i combattenti: "83 giorni di difesa di Mariupol passeranno alla storia come le Termopili del XXI secolo. I difensori di Azovstal hanno rovinato il piano di occupare l'est, hanno incassato i colpi, dimostrando la loro vera 'capacità di combattimento'... Questo ha completamente cambiato il corso della guerra", ha scritto su Twitter .
"I nostri eroi ci servono vivi" ha detto su Telegram il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ringraziando "i militari delle forze armate ucraine, dell'intelligence, della squadra dei negoziati, del Comitato internazionale della Croce Rossa, e dell'Onu". "E' iniziata l'operazione per far tornare i nostri militari a casa. E' un lavoro che richiede attenzione e tempi lunghi" aggiunge, spiegando che "continua la massima attività diplomatica in tutte le aree del Paese".
ESPLOSIONI A LEOPOLI – Nelle prime ore di oggi sono state sentite alcune esplosioni nella zona di Leopoli. Secondo il capo dell'amministrazione militare della regione, Maksym Kozytsky, i russi hanno condotto un attacco missilistico contro una base militare ucraina a 15 chilometri dal confine polacco. Come riporta la Cnn avrebbero riguardato l'area nord e nord-ovest e si sarebbero sentite poco dopo le 00.45, ora locale, poco dopo che si erano sentite le sirene.
ATTACCHI IN DIVERSE AREE DEL PAESE - Un villaggio russo vicino al confine con l'Ucraina è stato colpito dal fuoco dell'artiglieria alle prime ore di oggi. La denuncia arriva dal governatore della regione di Kursk: "Intorno alle 5 del mattino, armi di grosso calibro sono state usate per sparare contro il villaggio di confine di Alekseevka nel distretto di Glushkov" ha dichiarato Roman Starovoit. A riferirne è il Moscow Times.
Un edificio scolastico, tre case e un'auto parcheggiata sono stati danneggiati nell'attacco, ha scritto Starovoit su Telegram. Non ci sono state vittime, ha aggiunto. Starovoit non ha incolpato apertamente le truppe ucraine, limitandosi ad affermare che le guardie di frontiera russe hanno "rapidamente messo fine" all'attacco. Il villaggio di Alekseevka si trova al confine con la regione nord-orientale di Sumy, in Ucraina, dove - secondo quanto affermato ieri dal locale governatore - le guardie di frontiera ucraine hanno respinto un'incursione russa.
Dmytro Zhyvytskyi, governatore della regione di Sumy, nel nordest dell'Ucraina, ha denunciato su Telegram un attacco missilistico contro la località di Okhtyrka. Cinque missili - ha scritto - hanno colpito strutture civili arrecando molti danni. Alcuni magazzini hanno preso fuoco, mentre l'onda d'urto ha danneggiato la porta d'ingresso di un edificio a due piani intrappolando alcune persone all'interno. Molte case private sono state colpite, oltre ad un asilo, già bombardato nei primi giorni di guerra. Almeno cinque persone sono rimaste ferite nell'attacco di oggi alla città, ha denunciato su Telegram.
Viacheslav Chaus, governatore della regione settentrionale ucraina, denuncia poi che alle prime ore di oggi i russi hanno sferrato un attacco missilistico al centro abitato di Desna, nella regione di Cernihiv, causando morti e feriti.