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Famiglie arcobaleno a Milano, Schlein: "Pronta legge in Parlamento"

In 10mila per la protesta contro lo stop alle registrazioni dei figli delle coppie omogenitoriali imposto dal governo. La leader Dem: "La società più sicura è quella più inclusiva"

Famiglie arcobaleno a Milano, Schlein:
18 marzo 2023 | 15.42
LETTURA: 5 minuti

Ha preso il via sulle note di 'Bella ciao' la manifestazione delle famiglie arcobaleno a Milano per protestare contro lo stop alle registrazioni dei figli delle coppie omogenitoriali imposto dal governo al Comune di Milano.

'Giù le mani dai nostri figli e dalle nostre figlie', il titolo del raduno indetto dall’associazione Famiglie arcobaleno, dai Sentinelli e dall’Arcigay. Diecimila le persone presenti in piazza della Scala, tra palloncini fucsia, bandiere arcobaleno, almeno secondo gli organizzatori del presidio al quale sta prendendo parte anche una folta rappresentanza politica, tra cui la segretaria dem Elly Schlein e il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, arrivato a sorpresa poco fa, contrariamente a quanto aveva annunciato.

"E’ l’amore che crea una famiglia", la scritta che campeggia su felpe e t-shirt di diversi manifestanti mentre tra i cartelloni esposti si legge: "Spiegate voi a mio figlio che non sono sua mamma", "Tutte le famiglie sono belle" e "Se ci cancellate chi ci guadagna? Non i bambini".

Tra i politici già arrivati in piazza anche il segretario di +Europa, Riccardo Magi, il parlamentare Benedetto Della Vedova e l’ex sindaco di Torino, Chiara Appendino.

SCHLEIN - "Ci stiamo già muovendo e c’è qui anche Alessandro Zan per portare avanti anche in Parlamento le aspettative che sono emerse dalla piazza. Cioè di poter vedere riconosciuto per legge il diritto delle coppie omogenitoriali" ha detto la segretaria del Pd, Elly Schlein al termine della manifestazione arcobaleno a Milano. La legge, ha aggiunto la segretaria del Pd, "è stata preparata e scritta insieme alle associazioni, alle famiglie arcobaleno e alla rete Lenford. Saremo al loro fianco come in piazza anche in Parlamento". La legge, ha argomentato successivamente la leader dem, "è stata già presentata e spingeremo perché sia presto calendarizzata". Schlein ha inoltre sottolineato che lavorerà "anche con le altre forze di opposizione, perché questa è una battaglia di civiltà che riguarda il futuro dell’Italia e dell’Europa".

"Dobbiamo convincere questo governo - ha aggiunto - che le discriminazioni non hanno portato mai a un avanzamento della società. La società più sicura è quella più inclusiva, che non discrimina, che non lascia indietro nessuno e nessuna. È la stessa società che si rende conto che contro questi bambini e bambine crudelmente si sono scagliati coloro che oggi governano il Paese, ma sono bimbi come tutti e vanno già nelle nostre scuole, stanno crescendo nelle nostre comunità". Secondo la segretaria dem "non c’è alcuna ragione di negare il loro riconoscimento, il loro diritto all’esistenza in questa comunità". Quindi ha ribadito: "Andremo avanti anche in Parlamento con questa legge e lo faremo in tutti luoghi dove sarà necessario, come abbiamo fatto oggi mettendoci la faccia".

SALA - "Sono disposto a riprendere le firme se in Parlamento si fa qualcosa", ha annunciato il sindaco di Milano, Beppe Sala, dalla manifestazione arcobaleno in corso in piazza della Scala dopo lo stop imposto al Comune alle registrazioni dei figli delle coppie omogenitoriali. "Voglio che sappiate - ha scandito Sala - che io sono sempre con voi, come dal primo momento, interpretando il mio ruolo con responsabilità e portando la mia coscienza a decidere. Sono felice di questo momento, perché c’è un vuoto normativo che va colmato: questo governo, come abbiamo capito tutti, sta facendo di tutto per umiliare chi non la pensa come loro". E rivolgendosi alla piazza ha invitato tutti a "fidarvi dei sindaci, il problema dei diritti diventata importante e va portato in Parlamento. Dobbiamo stare insieme e portare avanti le storie delle famiglie. Io quando ho firmato ho guardato negli occhi le persone, ci ho parlato e ho sentito quello che loro sentono. Questo fa un sindaco: non sta seduto solo a raccogliere i voti. Prometto quello che posso fare ma quello che prometto poi lo farò. Sono con voi".

APPENDINO - Anche l'ex sindaca di Torino ha portato in piazza la sua esperienza. "Le famiglie arcobaleno io le ho conosciute trascrivendo e sono fantastiche. Non c’è motivo di colpevolizzare e attaccarle in questo modo", ha detto Appendino. "Siamo a fianco di queste famiglie perché quello che sta facendo questo governo o è inaccettabile. È pura ideologia - ha sottolineato la pentastellata -. Voglio ribadire alla ministra Roccella, che o mente o non sa di cosa parla, che non c’entra nulla l’utero in affitto. Stiamo garantendo dei diritti a dei bambini, loro li stanno sottraendo. Mettersi al fianco dei Paesi di Visegrad? È questo il modello culturale che vogliamo? Quelli saranno i nostri alleati? La prima proposta di legge che ho depositato insieme ad Alessandra Maiorino - ha ricordato infine Appendino - è proprio per il matrimonio egualitario e per garantire a questi bambini i diritti".

MAGI - "La ministra delle ‘Dispari Opportunità’ Eugenia Roccella - afferma il segretario di +Europa, Riccardo Magi - è convinta di tutelare le donne e forse non si accorge che continuamente le considera prive di volontà e incapaci di decidere. Potrebbe trattarsi di una ossessione personale se non accadesse che da ministro utilizza questi argomenti per cancellare i diritti di bambine e di bambini e delle loro famiglie che vogliono solamente essere considerate come tutte le altre. Ed è un’offesa a tutte le donne, che la stessa Roccella considera incubatrici e non individui liberi che sanno decidere sul proprio corpo. Noi riteniamo che la gestazione per altri - chiarisce - vada regolamenta in forma solidale, la ministra no. Nel frattempo abbiamo depositato una proposta di legge che risolverebbe il problema della trascrizione integrale degli atti di nascita: perché anche su questo Roccella si ostina ad essere ministra delle ‘Dispari Opportunità’?", conclude Magi.

DELLA VEDOVA - "La decisione del governo di interrompere di fatto la trascrizione dei figli per le famiglie arcobaleno è il segno di un governo reazionario e ideologico che vuole impedire che vengano riconosciute cose che nella società ci sono già. Avevamo bambini la cui famiglia omogenitoriale veniva registrata, oggi non più: bambini che vivono in famiglie con due mamme o due papà - sottolinea il deputato di +Europa, Benedetto Della Vedova - si troveranno a essere registrati con un solo genitore. Questo crea una discriminazione vera: non aggiunge nulla ad altri ma toglie qualcosa a qualcuno, cioè ai bambini. Sono dei reazionari. Noi dobbiamo batterli. Libertà, responsabilità e pari dignità per tutti, soprattutto per i bambini".

PASCALE - In piazza a Milano anche Francesca Pascale, ex compagna di Silvio Berlusconi e attivista per i diritti Lgbtq+. "Prima di fare un figlio devo guarire la bambina che c’è in me. Voglio farlo senza sentirmi sbagliata e perversa, perché - ha scandito - è questo che mi fa sentire la teoria omofoba di centrodestra. E’ un governo totalmente omofobo".

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