Nel caso dovessimo scoprire che la nostra auto non è più nel posto dove era stata parcheggiata è possibile che sia stata rimossa. L'Unione nazionale dei consumatori ricorda che la prima cosa da fare è contattare la Polizia Municipale, indicando i dati del veicolo (tipo di vettura e targa) e il luogo dove era parcheggiata. In caso di rimozione, la Polizia ci fornirà tutte le informazioni necessarie e i documenti da presentare per procedere al ritiro del veicolo. Sicuramente bisognerà presentarsi nel luogo presso cui è ricoverata la vettura muniti di un documento di identità in corso di validità, libretto di circolazione, regolare documento di assicurazione del veicolo valido (sperando che i consumatori si siano ricordati di prelevarli dal veicolo).
Altra condizione "per poter ritirare il veicolo è il pagamento integrale della somma richiesta che sarà il risultato della somma tra i costi di prelievo del veicolo (variabile a seconda della distanza tra il posto dove l’auto è prelevata e il deposito più vicino), la spesa relativa alla custodia del mezzo (calcolato sulla base del numero di giorni in cui la vettura resta in deposito) e il costo della sanzione (varia a seconda del tipo di infrazione)".
"Più in dettaglio - continua - si scopre che il primo costo da sostenere è quello relativo alla chiamata (circa 30 euro) e alle operazioni di carico e scarico della vettura (circa 60 euro). A questo dobbiamo aggiungere il costo del trasporto del veicolo dal luogo di rimozione fino al deposito (da 4 euro/Km per i giorni lavorativi fino a 7 euro per notturno e festivi)".
"Da una stima effettuata - spiega l'Unc - sulla base dei dati in nostro possesso, il costo di una rimozione si aggira, in media, su un costo di 150/200 euro a cui aggiungere l’Iva e il costo della sanzione (ad esempio in caso di divieto di sosta 39 euro) che può essere pagata entro un termine massimo di 15 giorni, se si tratta di un bollettino trovato sul parabrezza, mentre se la multa è stata notificata al proprio domicilio, il termine sarà di 60 giorni".
"I depositi - si sottolinea - destinati al ricovero dei veicoli rimossi sono molto distanti dal centro e raggiungibili solo con mezzi privati (auto o taxi, no car sharing perché in area non gestita dal servizio) quindi con ulteriori costi a carico dei cittadini. Il tema della distanza è importante anche per la sicurezza di chi deve recuperare il veicolo durante la notte".
"Resta poi da chiarire - avverte l'Unc - il discorso del pagamento dell’intera somma della rimozione per procedere al ritiro del mezzo in quanto questo adempimento non considera le situazioni di eccezionalità, come ad esempio il fatto che un cittadino potrebbe non disporre del contante o di uno strumento di pagamento abilitato (carta o bancomat): il che potrebbe far lievitare i costi di custodia. Riteniamo, invece, che si potrebbero adottare soluzioni alternative e già operative in altri settori come ad esempio il pagamento con bollettino per il pagamento del trasporto dei mezzi in avaria nei tratti autostradali".