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Salvini 'alla lavagna', bufera su Rai3

(Twitter /Rai3)
(Twitter /Rai3)
13 novembre 2018 | 11.17
LETTURA: 7 minuti

Circondato da piccoli studenti, intento a rispondere alle loro domande ma anche a dare lezioni di sovranismo. Gessetto alla mano, Matteo Salvini inaugura la prima puntata di 'Alla Lavagna', nuovo format di Rai3 che vede personaggi della politica, del giornalismo e dello spettacolo bersagliati da quesiti e curiosità di una classe di diciotto bambini tra i 9 e i 12 anni. Primo ospite - in settimana attesi anche Rita Dalla Chiesa, Danilo Toninelli, Milena Gabanelli e Antonio Di Pietro -, il ministro dell'Interno ha colto l'occasione per spiegare ai piccoli temi come razzismo, immigrazione e Europa. Ma quale è stata la reazione del pubblico? Con 1.594.000 spettatori, pari al 6.4% di share, la trasmissione sembra essere partita bene. Almeno finché si parla di dati Auditel. Perché nei commenti ai post di Rai3 e su Twitter, la storia cambia. Spinti dalla curiosità di vedere il ministro all'opera, in tantissimi si sono infatti sintonizzati sul debutto del format per poi emettere sui social un verdetto pressoché unanime e impietoso: la puntata, scrivono, si riassumerebbe come "pura propaganda in stile Istituto Luce".
Una "pagliacciata oscena a dir poco inaccettabile e allarmante", commentano, mentre spiegano che sulla Rai "una volta c'era il maestro Manzi per gli analfabeti. Ora abbiamo la rieducazione sovranista". E la lezione sul sovranismo fatta dal ministro sembra proprio non andare giù agli spettatori, che vorrebbero "fare ironia, ma il fatto che si spieghi il sovranismo a dei bambini su Rai3 mi lascia senza parole. Il sovranismo, nel 2018. Non riesco a ridere".
"Questo non è servizio pubblico", sentenziano, mentre additano la puntata come "agghiacciante, per contenuto e forma", un programma che "sarebbe stato vergognoso su rete4 dieci anni fa. Che vergogna", incalzano, chiedendosi "come sia potuto accadere su Rai3". E ancora: "Avete addomesticato bambini come nel Ventennio per fini di mera propaganda, usando la scuola il luogo più sacro che c'è". E sono in tantissimi a ripetere la stessa sensazione: "Sembra di vedere - spiegano - quei filmati dell'istituto Luce col duce che si atteggia a papà dei pargoli della patria".
"Bella questa Rai firmata Foa", insistono tra il "basito" e l'"incredulo", per qualcosa che somiglia "pericolosamente alla propaganda di regime". "Un po' Corea del Nord, un po' Padania", sottolineano notando come sia "grottesca l'associazione fra scuola e bambini" con "uno che nega persino il valore della laurea".

Al centro di tutto, però, finisce soprattutto il "ripugnante uso strumentale dei bambini", una "immagine vergognosa" per tanti che chiedono che la politica sia lasciata "fuori dall'insegnamento". Del resto, spiegano, "il lavaggio del cervello comincia proprio sui banchi di scuola" e la trasmissione avrebbe la colpa di "rubare l'ingenuità" dei piccoli studenti a scopo propagandistico. "No alla campagna elettorale perenne sulle spalle dei bambini!", gridano, coniando anche qualche hashtag ad hoc come, ad esempio, #lasciateinpaceibambini.
Nella bufera social che si abbatte sul programma, ecco però spiccare anche "il piccolo eroe che resiste": uno dei bimbi nel cast della trasmissione che - maglietta rossa e sguardo corrucciato - nella foto di gruppo fra sorrisi e smorfie con il ministro Salvini si distacca dai compagni di classe e format. "Lo abbiamo finalmente trovato! E' lui - scherzano - il nuovo leader della sinistra!".

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