“Benché distratti dal Covid non dobbiamo dimenticare un concetto molto chiaro a chi fa ricerca: se il 10% dei tumori del colon retto è dovuto a fattori genetici, il 90% dipende dai cosiddetti fattori di rischio modificabili, che se vogliamo possiamo modificare dall’oggi al domani. Sono alcol, fumo, dieta, sedentarietà, eccesso di peso, importanti e pesanti ma non tanto quanto un altro fattore di rischio modificabile, il più importante di tutti, ovvero il non fare lo screening". Con queste parole Elisabetta Buscarini, presidente Fismad (Federazione italiana società malattie apparato digerente), ha presentato ieri la campagna di sensibilizzazione sull’importanza dello screening per la prevenzione del cancro colorettale, che avrà come testimonial Paolo Cevoli, attore comico di Zelig.
L’occasione è stato il Fismad Straordin-Air, il webinar che ha aperto il 26esimo Congresso nazionale sulla malattie digestive. "Il test per la ricerca di sangue occulto nelle feci non solo è il primo step del percorso di screening ma è soprattutto un’arma formidabile - ha ricordato Buscarini -. Offerto a tutti i cittadini, uomini e donne, dai 50 ai 69 anni, in alcune regioni fino ai 74 anni. Facile da eseguire, gratuito, da fare nel bagno di casa tua. Se prendiamo 100 persone che si sottopongono al percorso di screening per cancro colorettale - ha sottolineato - solo 5 avranno il sangue occulto nelle feci positivo e necessiteranno del passaggio successivo di approfondimento, la colonscopia".
"Ogni anno grazie all’attività di screening - ha riferito - sono circa 3mila i carcinomi identificati (3.061 nel 2017, di cui il 16% asportati endoscopicamente) e dai 15 ai 18mila i polipi avanzati scoperti grazie alla prevenzione (17.378 nel 2017). Dopo decenni di implementazione del percorso di screening organizzato abbiamo riscontrato una riduzione di incidenza del tumore colorettale superiore al 20%, riduzione della mortalità superiore al 30% ma l’adesione media nazionale all’invito si mantiene intorno al 40%. E questo non va bene. Il motivo? In molti pensano: non ne ho bisogno; nessuno me lo ha consigliato”.
Da qui la campagna di sensibilizzazione promossa da Fismad su tutti i canali di comunicazione: social, carta stampa, tv (con spot trasmessi dalle reti Mediaset e Rai), eventi nelle città, locandine nelle farmacie, affinché il messaggio arrivi a tutti. A sostenere l’iniziativa anche Lega Calcio, Associazione degli Arbitri, Federfarma, Lilt oltre a enti locali e società scientifiche.
Testimonial d’eccezione Paolo Cevoli, che con il suo mood squisitamente ironico, ricorda che "Il cancro colorettale si può sconfiggere. Il test funziona davvero e salva la vita. La fortuna non c’entra, la prevenzione…non è questione di culo! "Ho aderito - ha detto l’attore - perché mia madre grazie alla prevenzione ha sconfitto il tumore al colon retto ed è vissuta 30 anni in più. E anch'io ho subìto un piccolo intervento per l’asportazione di un polipo. Ringrazio Fismad per avermi coinvolto, non solo perché la malattia ha toccato la mia famiglia ma anche perché la campagna è molto bella e si parla di questa malattia con leggerezza".