"Non conosco Torzi, non ero più sostituto quando sono successi i fatti che gli attribuiscono”. Il cardinale Angelo Becciu, già sostituto alla Segreteria di Stato del Vaticano, replica in questi termini all’Adnkronos dopo l’arresto del broker Gianluigi Torzi nell’ambito dell’inchiesta vaticana sulla compravendita dell’immobile londinese a Sloane Avenue.
Sulla questione, il Segretario di Stato Vaticano Pietro Parolin parlò di “affare opaco”; di contro Becciu, che è stato sostituto della segreteria di Stato, ha sempre sostenuto che lo ha fatto “soffrire l’accusa che la Segreteria di Stato abbia utilizzato i soldi per i poveri per speculazioni. Lo smentisco. Noi - racconto’ Becciu - abbiamo acceso un mutuo rispettando i fondi. Si è acceso un mutuo perché con le banche ci sembrava una occasione per fare fruttare al meglio i capitali ma l’obolo di San Pietro è rimasto lì e ha aumentato gli interessi".
Quanto all’investimento nel palazzo di Londra oggetto di inchiesta, Becciu, che disse di avere parlato della cosa col Papa, spiegò che "si è investito in un palazzo. Da tempo la Santa Sede investe in palazzi. Era una occasione buona che oggi in tanti ci invidiano con la Brexit perché oggi il valore di quella casa è quasi triplicato. Il Papa deciderà se è da mantenere o da vendere ma non ci sono perdite".