
Ai morti accertati si aggiungono circa 4.521 feriti e oltre 400 dispersi. Oggi un minuto di silenzio per le vittime. Bangkok torna alla normalità, non è più 'disaster zone'
E' salito a 2.719 morti il bilancio delle vittime del terremoto che ha colpito il Myanmar, oltre che la Thailandia. Lo ha dichiarato il leader della giunta militare birmana, il generale Min Aung Hlaing, citato dall'emittente China Central Television (Cctv). Ai morti accertati si aggiungono circa 4.521 feriti e oltre 400 dispersi, ha aggiunto Min Aung Hlaing.
Oggi una donna di 60 anni è stata estratta viva dalle macerie a Naypyidaw a 91 ore dal sisma. Lo hanno reso noto i vigili del fuoco birmani su Facebook spiegando che la donna è stata ''salvata con successo'' e trasportata più di un'ora dopo il ritrovamento in ospedale.
La giunta militare ha disposto una settimana di lutto nazionale, con bandiere a mezz'asta sugli edifici ufficiali fino al 6 aprile, e oggi è stato osservato un minuto di silenzio alle 12:51:02, l'ora esatta in cui è avvenuto il devastante terremoto di magnitudo 7.7.
Il terremoto di venerdì è stato avvertito anche nei paesi vicini, come la Thailandia, a centinaia di chilometri di distanza, dove il bilancio delle vittime è di 20. I soccorritori in entrambi i paesi stanno ancora cercando sopravvissuti, anche se le speranze di trovare qualcuno in vita svaniscono con il passare delle ore.
Mentre i team di soccorso di Cina, India, Malaysia, Russia e Thailandia sono già operativi, le squadre di soccorso degli Stati Uniti non sono ancora arrivate. Lo riporta Nbcnews, legando questo ritardo ai drastici tagli di Donald Trump all'Usaid, l'agenzia per l'aiuto all'estero. E sottolineando che proprio venerdì il dipartimento di Stato ha comunicato a migliaia di dipendenti dell'Usaid che le loro posizioni sono state completamente abolite.
Con i media di stato cinesi che hanno reso noto che i soccoritori inviati da Pechino oggi hanno estratto vive dalla macerie sei persone, tra le quali un bambino ed una donna incinta, la Cina appare quindi in prima linea nello sforzo internazionale a sostegno dei soccorsi in Myanmar, uno dei Paesi più poveri del mondo. Pechino ha annunciato 14 milioni di aiuti, insieme a 1200 tende, 8mila coperte e 40mil kit di primo soccorso. Ed ha inviato circa 200 soccoritori con sei cani specializzati nelle ricerche tra le macerie.
L'ambasciata americana nel Paese in un post pubblicato su X ha detto che Washington fornirà fino a 2 milioni di aiuti tramite organizzazioni umanitarie locali. E che una squadra per le emergenza dell'Usaid sarebbe stata "inviata in Myanmar per identificare le necessità più impellenti, in termini di rifugio, cibo, assistenza medica e accesso all'acqua". Il dipartimento di Stato ha detto che i tagli non limiteranno la capacità Usa di rispondere all'emergenza del sisma in Asia, ma non è ancora chiaro quando il team dell'Usaid, che è stato in pratica smantellato dai tagli di Trump, arriverà in Myanmar.
La capitale della Thailandia, Bangkok, sta intanto tornando alla normalità dopo il terremoto che l'ha colpita insieme al Myanmar. Il governatore di Bangkok Chadchart Sittipunt ha infatti spiegato che la città "non è più una 'disaster zone'", o zona del disastro come era stata dichiarata venerdì dopo il sisma, revocando la misura nonostante le scosse di assestamento. ''La vita della maggior parte dei residenti è tornata alla normalità e le autorità stanno affrontando le conseguenze del terremoto'', ha dichiarato Chadchart.
Tra le conseguenze più gravi, il crollo del palazzo di trenta piani in costruzione a nord della capitale thailandese. Ancora 70 persone restano intrappolate sotto le macerie.