Il flash mob in segno di solidarietà con i detenuti che chiedono provvedimenti più incisivi per far fronte alla pandemia nelle carceri sovraffollate
Una 'battitura' dai balconi di tutta Italia mercoledì 1 aprile alle 18 per far sentire fuori la voce dei carcerati e chiedere al governo di intervenire con provvedimenti più incisivi per evitare - come ha detto il Papa all'Angelus di domenica - che il coronavirus nelle carceri sovraffollate si trasformi in una tragedia. È il flash mob lanciato dalle famiglie dei detenuti e da numerose reti sociali "per far sentire alle persone detenute che non sono sole".
Niente canzoni dunque ma solo pentole, padelle, posate picchiate l'una contro l'altra e contro le ringhiere dei balconi. "I detenuti gridano tutti salvi, tutti a casa! Amnistia, indulto - si legge nel volantino del flash mob - facciamo una battitura dai nostri balconi, come loro fanno contro quelle maledette sbarre, appendiamo striscioni per amplificare le loro grida".