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Il conto crudele: oltre 100mila animali abbandonati

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02 settembre 2017 | 06.52
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Estate periodo di abbandoni. Come ogni anno, infatti, a fine stagione ci si trova a dover fare i conti con un numero di animali abbandonati che rimane sempre troppo alto. Stando agli ultimi dati sul randagismo forniti dalla Lav (Lega anti-vivisezione), la presenza di cani nei canili in Italia è diminuita in 10 anni del 26%. Un piccolo passo in avanti, che però non coincide con un calo degli abbandoni.

Randagismo e abbandono, infatti, non necessariamente coincidono. "Il randagismo - spiega all'AdnKronos Ilaria Innocenti, autrice del Dossier Lav - può essere anche frutto dell'abbandono, ma più in generale è causato dalla mancata sterilizzazione degli animali che danno quindi vita a cucciolate che alimentano il randagismo." Ottenere dati certi sugli abbandoni è molto difficile, ma si può dire che "in linea di massima quest'anno non si è registrato un forte incremento del fenomeno rispetto agli scorsi anni. Le stime - che, chiarisce l'Innocenti, sono sempre approssimative - relative all'anno scorso, parlano di circa 130.000 animali abbandonati, tra cani e gatti (50.000 cani e 80.000 gatti)".

E se è vero che durante il periodo estivo il fenomeno raggiunge tragicamente il picco, bisogna anche tenere presente che purtroppo "gli abbandoni si verificano durante tutto il corso dell'anno. In generale, ultimamente si registra un forte aumento delle rinunce alla proprietà del cane - spiega l'Innocenti - che vengono quindi portati dai privati direttamente alle Associazioni. Ciò avviene soprattutto in conseguenza della crisi economica, che ha reso difficile a molti il mantenimento del proprio animale".

Esattamente come il randagismo, l'abbandono è particolarmente presente nel Mezzogiorno, dove, spiega all'AnKronos la responsabile relazioni estere dell'Associazione Canili Lazio (ACL), "la mancanza di controlli ne facilita la diffusione. Al Centro e al Sud infatti, i cani dotati di microchip sono pochissimi, mentre al Nord l'80% dei cani trovati randagi, viene restituito ai padroni grazie proprio alla presenza del microchip." Ciò dimostra che fermare gli abbandoni si può, "basterebbero più controlli e senso civico".

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