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Recuperate dai Carabinieri 8.000 monete antiche

Frutto di scavi clandestini, messe all'asta on line

Recuperate dai Carabinieri 8.000 monete antiche
05 febbraio 2020 | 12.40
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I Carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale (Tpc) hanno recuperato 7.905 monete antiche, nonché 265 reperti archeologici di varie epoche e tipologie. L’importante recupero è il frutto di un’attività investigativa della Sezione Archeologia del Reparto Operativo del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, coordinata dalla Procura della Repubblica di Marsala. I beni, altissima espressione storico-scientifica del patrimonio culturale italiano, hanno una stima puramente commerciale valutata in circa 3,5 milioni di euro. I beni, frutto di scavi clandestini perpetrati in varie località italiane, sono stati individuati nel corso delle consuete attività di controllo sul portale di aste on line www.eBay.it, dove è stata riscontrata la vendita, da parte di un pensionato di Castelvetrano (Trapani), di numerose monete sicule e romane, di notevole interesse archeologico-numismatico.

In particolare, le indagini dei Carabinieri del Tpc hanno consentito di accertare che il pensionato, nei cui confronti si procede per ricettazione, aveva realizzato presso la propria abitazione un vero e proprio laboratorio di restauro, all’interno del quale il materiale numismatico, proveniente da scavi clandestini, veniva ripulito, fotografato, catalogato e successivamente spedito agli acquirenti. Le successive investigazioni hanno permesso di denunciare altre ventidue persone coinvolte a vario titolo nei traffici illeciti e sequestrare, complessivamente, 265 reperti archeologici, tra cui: monili, fibule, pesi da telaio, oggetti ceramici, nonché 7.905 monete antiche, quest’ultime prevalentemente di epoca magno greca, in bronzo, argento ed oro, per la maggior parte relative a zecche della Sicilia: Panormus, Siracusa, Catania, Camarina, e altre. Le consulenze disposte dalla Autorità Giudiziaria hanno evidenziato che le monete sono tutte di notevole interesse, perché aventi carattere di rarità, pregio e varietà di coniazione, tali da essere di grande aiuto per lo studio della sequenza dei conii, della tipologia e delle medie ponderali.

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