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Covid Italia, Ciciliano (Cts): "Superare Rt? Possibile calcolarlo sui ricoveri"

Fabio Ciciliano, membro del Comitato tecnico scientifico varato dal governo Draghi, intervistato dall'Adnkronos in merito alla proposta del presidente della Conferenza delle Regioni Fedriga

(FOTOGRAMMA)
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09 maggio 2021 | 10.11
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"Superare l'Rt? Come comitato tecnico scientifico noi su questo ci siamo comunque già espressi il mese scorso. Abbiamo suggerito di calcolare l'Rt sui ricoveri nei reparti di degenza covid e nelle terapie intensive per due ordini di motivi: primo perché in questa maniera i dati sarebbero più recenti e raccolti più rapidamente e secondo perché così si potrebbe valutare l'impatto della pandemia sui sistemi sanitari regionali, risentendo meno delle fluttuazioni determinate dal numero dei tamponi positivi". Lo dice in un'intervista all'Adnkronos Fabio Ciciliano, segretario nel primo Cts e ora membro del Comitato tecnico scientifico varato dal governo Draghi in rappresentanza del Dipartimento della Protezione civile, interpellato sulla proposta avanzata dal presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, di rivedere l'Rt.

''L'indice Rt calcolato con questa modalità acquisirebbe maggiore significato con l'incremento del numero dei cittadini vaccinati e avremmo quindi la contemporanea registrazione dei casi gravi - spiega Ciciliano - In questo momento quello che ci interessa, non sono tanto i numeri dei contagi, che ovviamente sono importanti, ma in una proiezione estiva l'obiettivo è che le terapie intensive e i reparti covid si svuotino per restare stabilmente sotto la soglia critica''.

Ciciliano, oltre a essere membro del Cts, è dirigente medico della Polizia. Esperto di gestione delle emergenze, è sceso in campo per la risoluzione di numerose situazioni critiche sia all'estero, dal disastro nucleare di Fukushima all'epidemia di colera di Haiti fino ai terremoti di India e Pakistan, sia nel nostro Paese, dal sisma dell'Aquila e quello che colpì il centro Italia nel 2016.

Nel corso della pandemia di fronte alle immagini di assembramenti più volte si è puntato il dito verso i mancati controlli. Su questo tema Ciciliano non ha dubbi: ''I controlli vanno fatti, sicuramente sono un deterrente, danno un senso di giustizia e di presenza dello Stato sul territorio, se però ci aspettiamo che siano la soluzione all'aumento dei contagi allora il discorso cambia. Il controllo può essere messo in campo nelle zone della movida ma è chiaro che poi non è possibile controllare tutti gli assembramenti. Per quanto possano essere capillari i controlli delle forze di polizia da soli non possono riuscire a contenere l'epidemia. E' una falsa immagine. Dobbiamo stare attenti a dire che visto che le persone si assembrano e i controlli non ci sono, allora l'aumento dei contagi è attribuibile ai mancati controlli: è impossibile sostenere una cosa del genere''.

Secondo il dirigente della Polizia, ''il discorso è sociologico, si tratta di appellarsi alla responsabilità di ognuno di noi. L'aspetto importante che va sottolineato è che la gente si è abituata a sentire i 2-300 morti al giorno. E questo non va bene, è l'assuefazione al rischio che ti porta a non considerare le indicazioni fornite. Spesso il problema non viene percepito fino a che non capita di avere un caso grave di Covid che colpisce un parente o un amico, in quel momento la prospettiva del rischio cambia''.


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