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Covid Italia, Ciciliano (Cts): "Superare Rt? Possibile calcolarlo sui ricoveri"

09 maggio 2021 | 10.11
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Sulla sospensione dei brevetti dei vaccini Ciciliano sottolinea che ''concettualmente potrebbe essere una cosa molto positiva''. ''Noi dovremmo fare un ragionamento che non riguardi solo il nostro Paese ma anche i Paesi più sfortunati di noi, che non hanno la capacità economica di sostenere i costi dei vaccini come riusciamo a fare noi occidentali - aggiunge - Il discorso dei brevetti potrebbe andare in una direzione di aiuto internazionale per la gestione della pandemia. E' chiaro che poi c'è un discorso che riguarda la proprietà intellettuale. Intanto la cosa importante è che i vaccini arrivino in grande quantità e senza buchi nelle forniture''.

Il 5 maggio scorso il Cts si è espresso ufficialmente raccomandando la somministrazione della seconda dose dei vaccini a mRna a 42 giorni dalla prima, indicazione poi assunta in una circolare del ministero della Salute. ''L'obiettivo - spiega Ciciliano - è quello di dare la possibilità a più persone di essere vaccinate con la prima dose sul modello della Gran Bretagna, con la consapevolezza che da qui a poche settimane la fornitura di vaccini aumenterà. In questa maniera si riusciranno a vaccinare quante più persone possibili anche perché la quota di vaccini che dovrebbe essere conservata per la seconda dose può invece essere usata su altre persone. E' una strategia che può essere giusta quando hai pochi vaccini. Se guardiamo anche ai risultati della Gran Bretagna e dell'Irlanda vediamo che la copertura vaccinale con una sola dose è stata assolutamente congrua, tanto è vero che si è registrata una sensibile riduzione del numero di morti giornaliero fino quasi ad azzerarli''.

Infine sull'ipotesi che i primi vaccinati, come i medici e i sanitari, siano a rischio copertura il dirigente medico della Polizia conclude: ''Questo riguarda più che altro il discorso del green pass, che prende in considerazione i sei mesi dal vaccino, più che la copertura vaccinale. I dati scientifici sul tema non sono univocamente interpretabili. Esistono studi di popolazione che hanno evidenziato, a distanza di mesi, la persistenza degli anticorpi, altri la riduzione degli anticorpi ma comunque una capacità immunologica conservata. Delle persone che hanno avuto il covid lo scorso anno, durante la prima ondata, molto poche si sono ammalate di nuovo. Ciò significa che una copertura anticorpale può restare conservata anche a distanza di molti mesi''.

di Giorgia Sodaro

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