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Centrodestra, Berlusconi tira dritto e va oltre federazione: "Serve partito unico"

Il Cavaliere prova ad accelerare su vecchio pallino. Fi si interroga: pensa a exit strategy o a Colle?

Fotogramma /Ipa
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15 giugno 2021 | 15.15
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Serve un partito unico del centrodestra italiano... Silvio Berlusconi rilancia con forza la sua idea di rassemblement non solo elettorale a destra. E' un suo vecchio pallino quello di unire Lega, Fdi e Fi, per farne una sorta di blocco alternativo al centrosinistra, capace di agire e incidere con più efficacia e peso nelle partite che contano, dalla conquista di palazzo Chigi alla elezione del nuovo capo dello Stato. Il modello è quello dei repubblicani negli Usa, del partito laburista britannico o dei Repubblicani francesi.

Il Cav, che vuole andare oltre la federazione lanciata da Matteo Salvini, ne ha parlato via zoom stamane con gli eurodeputati azzurri guidati da Antonio Tajani, annunciando una sorta di manifesto politico, in stile '94, con un appello a tutti gli alleati, da Salvini a Giorgia Meloni, lasciando fuori solo 'Coraggio Italia', il nuovo movimento fondato da Luigi Brugnaro che ha portato via a Fi 11 deputati e un senatore.

L'accelerazione dell'ex premier è stata accolta da via Bellerio con un laconico ''la Lega lavora per unire: l'Italia e la politica hanno bisogno di unità, concretezza e passione''. Una frase che ad Arcore viene letta positivamente, certamente non come un 'no'. Scontato il gelo di Fdi, che già aveva detto no alla federazione, figuriamoci l'ipotesi di una fusione. Pronti" a collaborare con gli alleati di centrodestra che appoggiano il Governo per sostenere le proposte in linea con i programmi della coalizione, ma il partito unico "non avrebbe senso né per noi né per gli elettori", dice all'Adnkronos il responsabile organizzazione del partito di Giorga Meloni, Giovanni Donzelli.

Silenzio da parte dell'ala moderata di Fi, quella che fa capo alle ministre Mariastella Gelmini e Mara Carfagna, che nei giorni scorsi hanno espresso più volte forti dubbi sull'idea di federarsi. Sulla stessa linea anche 'Coraggio Italia' che per bocca del suo capogruppo alla Camera, Marco Marin, avverte:'' con la federazione non aggiungiamo nulla, ma ci toglieremmo tutti qualcosa...''.

Nonostante le resistenze da parti degli alleati e i malumori interni a Fi, Berlusconi tira dritto per la sua strada, sicuro di poter convincere anche Salvini. In tanti si chiedono cosa ci sia dietro questa sua mossa. Circolano due 'tesi'. C'è chi scommette che sia dettata dalla grande voglia di Quirinale e solo grazie al sostegno di un partito unico l leader azzurro avrebbe i numeri per diventare presidente della Repubblica. C'è chi invece, intravede quell'exit strategy che gli consentirebbe di archiviare Fi senza che altri la uccidano ritagliandosi il ruolo di padre nobile del centrodestra italiano che sarà.

Dopo il vertice di domani che dovrà chiudere la partita sulle comunali di Milano e Bologna, Berlusconi e Salvini si concentreranno sul futuro della coalizione, forma e contenuti. E non è escluso che nei prossimi giorni si vedano.

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