Stop global warming
La tendenza all'aumento delle temperature medie registrata nel nostro Paese è confermata dai dati ISPRA anche a livello globale con un picco registrato nel 2016, anno in cui si è avuto un aumento pari a 1,4°C rispetto alla media 1961-1990. Nel 2019, l'anno più recente del quale si hanno i dati, l'aumento, pur più contenuto, è stato pari a 1,28°C. Se questi numeri vi sembrano da poco, ricordiamo l'attuale obiettivo dei Governi del mondo di limitare l'aumento medio della temperatura globale attorno a 1,5°C per poter contenere gli eventi climatici più pericolosi. Con un aumento di solo 0,5°C in più ovvero un aumento medio complessivo di 2°C, le conseguenze sarebbero assai più gravi. Di seguito qualche esempio concreto. Con un aumento di 1,5°C della temperatura media il polo Nord sarebbe privo di ghiaccio almeno un'estate ogni 100 anni; con un aumento di 2° C sarebbe senza ghiaccio un'estate ogni 10 anni. Due gradi in più di temperatura media significherebbero la scomparsa del 99% delle barriere coralline, uno degli ecosistemi terrestri a più alta biodiversità. Ma l'impatto sarebbe in generale su larga scala su diversi ecosistemi, sulla salute umana e renderebbe impossibile raggiungere obiettivi fondamentali a livello globale come l'accesso all'acqua potabile, la lotta alla povertà e alla fame. Si stima inoltre che con un amento di 2°C circa 450 milioni di persone nel mondo dovrebbero fare i conti con ondate di calore estremo.