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Malagò: "Non riconoscere ius soli sportivo è aberrante e folle"

Salvini replica: "Già oggi cittadinanza a 18 anni"

(Fotogramma)
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01 agosto 2021 | 19.02
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"Le parole non bastano e neanche servono. Avete vinto due ori che valgono la storia e la riscrivono, facendo brillare lo sport italiano nel firmamento olimpico. Complimenti a Jacobs e a Tamberi: sensazionali. Orgoglioso di voi e della atletica italiana". Così il presidente del Coni, Giovanni Malagò, festeggia sui social il successo degli azzurri ai Giochi di Tokyo.

"Sono anni che c'è una formidabile polemica intorno al tema dello Ius soli - ha detto poi il presidente del Coni a Casa Italia dopo il doppio oro nell'atletica - Noi abbiamo sempre sostenuto, come mondo dello sport, che è un tema politico e non vogliamo fare politica ma occuparci di sport. Non riconoscere lo ius sportivo è qualcosa di aberrante, folle. Oggi più che mai questo discorso va concretizzato. A 18 anni e un minuto chi ha quei requisiti deve avere la cittadinanza italiana, non che a 18 anni inizia una via crucis".

"La risposta migliore l'ha data Mario Draghi che un quarto d'ora dopo le gare, e mi ha fatto un piacere enorme, mi ha chiamato commosso, orgoglioso, entusiasta, mi ha fatto i complimenti. Poi gli ho passato gli atleti e li ha invitati entrambi a Palazzo Chigi con Stefano Mei e il ct La Torre. Questa è la risposta migliore", ha aggiunto Malagò.

A stretto giro la replica del leader della Lega Matteo Salvini: “Ius soli? Già oggi, a 18 anni, chiunque può chiedere e ottenere la cittadinanza. Squadra che vince non si cambia!”.

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