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Salario minimo, Meloni: "Bello slogan, apriremo confronto". Schlein: "E' emergenza"

La premier: "Sinistra curiosa, scopre oggi il problema ed è stata al governo 10 anni". La leader dem: "Per confronto servono atti concreti, via il soppressivo"

(Fotogramma)
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25 luglio 2023 | 11.34
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"Il tema mi interessa. Ho letto gli appelli di Calenda, c'è una opposizione che si pone in modo responsabile, serio, garbato, non pregiudiziale. E' giusto dare un segale, indipendentemente dal fatto che poi troveremo una soluzione al problema. Apriremo il confronto e cercheremo di capire se c'è una soluzione". Lo ha detto Giorgia Meloni a Rtl 102.5 sul salario minimo.

"Voglio tranquillizzare tutti, nessuno più di me si rende conto di quanto il problema sui salari c'è, noi ci abbiamo lavorato", ha aggiunto la premier. "Il salario minimo è un tema su cui ho dubbi - ha affermato - è un bel titolo, funziona come slogan ma nell'applicazione rischia di creare problemi", di introdurre "un parametro al ribasso sul salario dei lavoratori".

Meloni si è detta poi "incuriosita dall'opposizione, al governo per 10 anni, scopre che c'è il problema del salario e del precariato e lo considera un problema del governo che c'è da nove mesi e non delle politiche precedenti". "Si figuri se qualcuno che ha l'obiettivo di abbassare le tasse sul lavoro non capisce il problema dei salari in Italia", ha aggiunto la premier.

A stretto giro la replica delle opposizioni. "Faccio fatica a capire come si possa definire uno slogan la condizione in cui si trovano circa 3 milioni e mezzo di lavoratori poveri. E' una emergenza del Paese", risponde la segretaria del Pd, Elly Schlein.

"Sul salario minimo abbiamo avuto una discussione di circa quattro mesi, hanno avuto tutto il tempo - sottolinea la leader dem - Noi siamo disponibili al confronto ma servono atti concreti, il ritiro dell'emendamento soppressivo. Abbiamo tutto il tempo, ma da subito deve partire il confronto sul merito".

"Eh no, presidente Meloni. Il salario minimo legale non è uno slogan - ribatte Giuseppe Conte - . Gli slogan sono altri e glieli mostro": prosegue Conte in video in cui vengono mostrati frammenti di vecchi comizi di Meloni. "Il blocco navale è uno slogan. Da quando siete a Palazzo Chigi, in 9 mesi di governo, gli sbarchi sono più che raddoppiati". E ancora: "1000 euro con un click a qualunque italiano che ne faccia richiesta: questo è uno slogan, mentre ora offrite 380 euro una volta soltanto e solo a famiglie con tre componenti, con tantissimi paletti". Il leader M5S ricorda anche la campagna sulle accise: "Un altro slogan, mentre la realtà è che a inizio anno avete tagliato gli aiuti contro il caro carburante con la conseguenza che la benzina continua a sfiorare i 2 euro al litro". Infine "lo slogan degli slogan: 'Siamo pronti'. In realtà avete preso in giro gli elettori, siete impreparati su tutto: sul Pnrr siete in ritardo pazzesco e state mandando in malora il piano di ripresa che serve per scuole, asili e ospedali".

"Il salario minimo non è uno slogan ma una misura necessaria per quasi 4 milioni di lavoratori che si spaccano la schiena dalla mattina alla sera e portano a casa 3-4 euro lordi l'ora. Dobbiamo restituire loro dignità e dobbiamo farlo subito. Non dobbiamo prenderli in giro. Salario minimo subito".

"Presidente Meloni risponda sul punto - incalza Cecilia Guerra, responsabile Lavoro della segreteria nazionale del Pd - È da marzo che il tema del salario minimo e della giusta retribuzione è in discussione alla Camera. E lo è per volontà delle opposizioni, perché per noi non è accettabile che ci siano 3 milioni di persone che pur lavorando restano povere. Perché per noi è inaccettabile che ci siano 3 milioni e mezzo di persone che lavorano a meno di 9 euro lorde all'ora. Perché noi sappiamo che le vostre scelte sul lavoro precario e i subappalti a cascata peggioreranno il problema. Possibile che in tutti questi mesi lei e la sua maggioranza non siate stati capaci di fare uno straccio di proposta? Noi ne abbiamo presentata una condivisa delle opposizioni. Cosa ne pensate? Vogliamo sapere questo. Ha detto che apre al confronto? Era ora. Noi ci siamo. Da oggi. Noi siamo pronti. E voi?", scandisce Guerra.

Allo stesso modo il presidente dei senatori del Pd, Francesco Boccia, commenta: "Sul salario minimo continua lo stucchevole balletto di Giorgia Meloni e della sua maggioranza. Stamattina la Presidente del Consiglio ribadisce di essere pronta al confronto. Allora non cerchi alibi e non accusi l’opposizione. Alla Camera c’è la nostra proposta che la sua maggioranza vuole cancellare con un emendamento soppressivo. Se davvero si vuole aprire il confronto basta ritirare quell’emendamento e discutere nel merito di una misura che vuole tutelare oltre 3 milioni di lavoratori sottopagati e che il 70 per cento degli italiani afferma di apprezzare”.

Per Francesco Silvestri, capogruppo alla Camera M5S, “fa sorridere che Giorgia Meloni dica che c’è un’opposizione che ha scoperto il tema dei salari bassi e della precarietà solo di recente, evidentemente ha perso diversi anni dell’attività politica del nostro Paese perché troppo impegnata a elaborare idee straordinarie come il blocco navale”. “La Presidente del Consiglio ha davvero scarsa memoria e dovrebbe informarsi un po’ di più prima di parlare con tanta leggerezza. La prima proposta di salario minimo del Movimento 5 Stelle risale al 2013, semmai è lei ad aver scoperto oggi il tema. Per quel che ci riguarda conta alzare gli stipendi da fame di milioni di lavoratrici e lavoratori e per riuscirci siamo disponibili a discutere con il governo, ma senza bluff”, conclude.

"Le parole di Giorgia Meloni sono incoraggianti, bene la sua apertura. A noi non interessa sventolare la bandierina del salario minimo, ma raggiungere il risultato", dice Mariastella Gelmini, senatrice e portavoce di Azione, a Omnibus. "Non vogliamo perdere tempo, ma se per raggiungere l’obiettivo occorre qualche settimana in più noi siamo disponibili, a patto che non sia un rinvio. Carlo Calenda lo ha detto più volte, siamo disponibili a discuterne anche nel mese di agosto, ma archiviare questo dibattito non è accettabile. Di fronte a 3 milioni di italiani con una paga oraria al di sotto dei 9 euro, eludere il problema sarebbe sbagliato”, conclude.

"Questa non è un'apertura", dice senza mezzi termini Nicola Fratoianni, segretario nazionale di Sinistra Italiana e deputato dell’Alleanza Verdi-Sinistra, a margine della conferenza stampa per presentare la campagna di informazione di Alleanza Verdi Sinistra, 'Salario Minimo Subito' a Montecitorio. "L'apertura - mette in chiaro - arriva se la maggioranza ritira l'emendamento soppressivo perché quando ci si presenta con uno strumento che dal punto di vista legislativo significa ammazzare una legge, quello fa testo. Intanto ritirino il soppressivo, poi discutiamo".

Reazioni anche alla parola "slogan" usata dalla premier. "Secondo Giorgia Meloni il salario minimo orario 'funziona molto bene come slogan'. Mi stupisce che, da esperta di slogan qual è, non si accorga che il salario minimo è una proposta concreta in Italia e una realtà in Europa", dichiara la vice capogruppo M5S a Montecitorio Vittoria Baldino. "Informiamo, allora, la Presidente del Consiglio che introdurre un salario minimo orario vuol dire garantire stipendi dignitosi a chi nonostante lavori percepisce paghe da fame. La informiamo che il salario minimo orario esiste quasi in tutta Europa con risultati sicuramente migliori che in Italia visto che siamo tra i Paesi con salari più bassi", prosegue. "Il salario minimo orario non è uno slogan, è una proposta concreta, già sperimentata negli altri Paesi e soprattutto, serve! Serve a 4,5 milioni di lavoratori poveri. Blocco navale e dittatura sanitaria sono slogan, sonoramente perfetti ma vuoti e pericolosi, che l’hanno fatta campare di rendita e arrivare a Palazzo Chigi per fare niente di quello che aveva promesso", conclude.

Per Arturo Scotto, capogruppo Pd in commissione Lavoro, "il vittimismo della presidente del Consiglio è davvero stupefacente. Anziché rispondere nel merito della nostra proposta sul salario minimo ci accusa di fare slogan. Non vuole il confronto con l’opposizione, ma cerca solo alibi per buttare la palla in avanti e non fare nulla. La invitiamo a rispondere sulle cose che proponiamo oggi, non sulle cose del passato. Altrimenti il confronto di cui parla è solo un modo di perdere tempo. Noi siamo pronti ad andare in aula e votare anche ad agosto".

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