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Report, aziende Santanchè: le reazioni. Opposizioni: "Dimissioni"

Pd e M5S sollecitano una presa di posizione da parte della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. La ministra annuncia querela

(Fotogramma)
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22 giugno 2023 | 14.00
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Daniela Santanchè nella bufera, dopo l'ultima puntata di Report relativa ad aziende ritenute riconducibili alla ministra del Turismo. Mentre lei annuncia querela, si moltiplicano le reazioni e le richieste di dimissioni.

"In merito al servizio andato in onda lunedì 19 giugno 2023, durante la trasmissione 'Report', ed alle conseguenti notizie di stampa, riportate su alcune testate giornalistiche - si legge in una nota -, il ministro senatrice Daniela Garnero Santanchè precisa che le suddette notizie risultano prive di corrispondenza con la verità storica". "Sono state rappresentate in forma del tutto suggestiva e unilaterale per fornire una ricostruzione dei fatti che risulta radicalmente non corrispondente al vero, ispirata esclusivamente dalla finalità di screditare l'immagine e la reputazione della sottoscritta presso l'opinione pubblica", prosegue Santanchè. "I responsabili della trasmissione televisiva erano stati preventivamente invitati a evitare di diffondere notizie non veritiere, purtroppo invano. Per questi motivi ho dato mandato ai legali di fiducia per le necessarie iniziative nelle opportune sedi giudiziarie".

Pd e M5S chiedono le dimissioni e sollecitano una presa di posizione da parte della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. "Abbiamo una ministra imprenditrice spericolata, accusata di collezionare fallimenti e di non pagare dipendenti e fornitori. Santanchè intanto glissa e non risponde. In passato abbiamo visto membri del Governo dimettersi per molto meno. Come può Meloni far finta di niente?", twitta Enzo Amendola, capogruppo del Pd in commissione Esteri della Camera.

"Alla luce di quanto sta emergendo la ministra Santanchè dovrebbe fare un passo indietro e dimettersi - dice Debora Serracchiani, deputata e responsabile Giustizia del Pd - Invece tace e resta al suo posto. Dalla presidente del Consiglio ci aspettiamo una decisione rapida nell’interesse della credibilità del suo stesso governo".

"Chiediamo che Giorgia Meloni venga in Aula su quanto sta emergendo e facendo molto scalpore attorno alla gestione poco chiara degli affari della ministra Santanchè", afferma Toni Ricciardi del Pd in aula alla Camera. "Le notizie giornalistiche emerse lasciano noi e tutto il Paese abbastanza interdetti e per questa ragione di gravità e urgenza chiediamo se Meloni ritenga che la ministra Santanchè debba o possa proseguire la sua funzione di ministra dopo quanto sta emergendo. Noi come Pd riteniamo che la ministra Santanchè debba dimettersi immediatamente per poter chiarire quanto sta emergendo".

Per Peppe Provenzano della segreteria Pd, "quello che sta emergendo su Daniela Santanchè è incompatibile con un solo minuto in più nel ruolo di Ministra della Repubblica. Non ci sono alternative: dimissioni. Giorgia Meloni non taccia, assicuri la credibilità delle istituzioni. Altrimenti è complice del loro discredito". Gli fa eco Antonio Misiani: "Il governo Meloni ha un problema di opportunità grosso come una casa che investe la ministra Santanchè. Dopo quello che è emerso dall’inchiesta di Report, l’unica cosa che può fare è presentare immediate dimissioni".

Il capogruppo M5S alla Camera Francesco Silvestri dice che "la Santanchè è piombata in un silenzio tombale dopo l’eclatante inchiesta di Report. Un’imprenditrice a capo di aziende in cui c’è il dubbio che sia stato violato ogni tipo di diritto nei confronti dei lavoratori non può fare il ministro: ha il dovere di spiegare subito, tra cinque minuti. Altrimenti il passo indietro rispetto alla carica che ricopre diventa inevitabile. Ci aspettiamo che la premier Meloni intervenga in prima persona, perché le circostanze stanno diventando surreali".

"In base alle ricostruzioni di Report, la Santanchè 'imprenditrice' ha guidato aziende che si sono distinte per non aver reiteratamente pagato le imprese fornitrici e per aver messo in cassa integrazione a zero ore i dipendenti senza avvisarli durante il lockdown. Da due giorni il M5S chiede alla ministra di spiegare e di chiarire, concedendole il beneficio del dubbio. Però nulla, solo silenzio - afferma in una nota la deputata M5S Chiara Appendino - Un silenzio che rispetto a un quadro così grave come quello tratteggiato da Report diventa assenso. A questo punto le dimissioni da ministra del Turismo sono l’unico epilogo possibile, anche Giorgia Meloni dovrebbe prenderne atto”.

"Ieri sera era annunciata un’intervista alla ministra Santanchè su una rete tv Mediaset - spiega il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni, parlamentare dell’Alleanza Verdi Sinistra - ci saremmo aspettati parole di chiarimento sulle troppe vicende denunciate nell’inchiesta di Report: perché distruggere un'azienda, spolparla, auto-assegnarsi lautissimi compensi, non pagare i fornitori, andare in tv a dire che ha anticipato la cig ai suoi dipendenti quando questo non è vero, poi licenziarli e non versare loro il tfr, sono fatti gravi. Ancor più se compiuti da chi ha un ruolo istituzionale. Nulla di tutto ciò che ci aspettavamo è avvenuto ma se qualcuno spera che la via d’uscita sia l’oblio si sbaglia di grosso. Se la ministra sfugge, la presidente del Consiglio Meloni non può e non potrà fare altrettanto: voltarsi dall’altra parte, fare finta di niente non può essere la soluzione. Il Parlamento e l’opinione pubblica del Paese hanno il diritto di sapere come stanno le cose. All’estero la Santanchè l’avrebbero già allontanata dal governo".

Per il leader di Azione, Carlo Calenda, "le questioni sollevate necessitano di una risposta puntuale della Ministra Santanchè. Dipendenti non pagati, Tfr non erogati e cassa integrazione usata in modo fraudolento non sono accuse che possono essere lasciate cadere nel vuoto da parte di un Ministro. Aspettiamo chiarimenti".

"Opportuno presentare una mozione di sfiducia nei confronti del ministro Santanchè" dice Angelo Bonelli, co-portavoce di Europa Verde e parlamentare di Avs, che spiega: "La ministra Daniela Santanchè, invece, di rispondere nel merito alle contestazioni documentate che sono state fatte nei suoi confronti dai lavoratori e lavoratrici delle sue società, minaccia querele e azioni giudiziarie senza chiarire alcunché. Anzi ha aspettato tre giorni per dire qualcosa, che in realtà è nulla, dopo che le lavoratrici del suo gruppo hanno dichiarato che a seguito della Cassa Integrazione a 0 ore avevano continuato a lavorare nella società e che, dopo essere state licenziate, non è stato pagato loro il Tfr".

"La ministra Santanchè avrebbe potuto chiarire i fatti - prosegue - ad esempio anche attraverso interviste con Report, ma invece di chiarirli e di produrre documentazione, pensa di cavarsela minacciando querele. Questo modo di fare della ministra è arrogante e quindi inaccettabile, pertanto è opportuno, verificando l'accordo di tutte le opposizioni, di presentare una mozione di sfiducia nei confronti della ministra, per chiarire in modo inequivocabile l'argomento in Parlamento, perché in questo momento lei sta fuggendo dalle sue responsabilità".

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