Buoni consensi anche per Salvini e Letta, con isolata contestazione. Applausi anche a Tajani, meno a Di Maio e Rosato
Un applauso non si nega a nessuno e la regola vale anche al Meeting di Rimini. Ma, come da tradizione, c'è chi raccoglie ovazioni, chi buoni consensi e chi solo qualche clap-clap di cortesia. A un mese dalle elezioni, la platea della kermesse ciellina conferma quanto emerge dagli ultimi sondaggi elettorali, come si può dedurre dall'accoglienza riservata oggi a quasi tutti i leader politici - mancavano soltanto Giuseppe Conte e Matteo Renzi, mentre Carlo Calenda arriverà all'ultimo giorno - che si sono confrontati in una tavola rotonda degna delle migliori tribune politiche.
In attesa dell'arrivo di domani a mezzogiorno del capo del governo uscente Mario Draghi, quello che si può definire come 'applausometro' vede uscire vincitrice Giorgia Meloni, i cui fans in platea erano o più numerosi o più calorosi ma comunque si sono fatti sentire. Ai due lati del podio salgono Matteo Salvini ed Enrico Letta, quasi alla pari ma quest'ultimo a scontare però una isolata contestazione al momento di proporre l'allungamento della scuola dell'obbligo a partire dalle scuole d'infanzia e fino al termine delle scuole superiori.
Applausi, anche se in misura minore, anche per Antonio Tajani, mentre consensi più deboli sono stati ottenuti da Luigi Di Maio e da Ettore Rosato. Inevitabili quelli per Maurizio Lupi che al Meeting di Comunione e Liberazione gioca praticamente in casa. Tanti leader e nessuna rissa, né interruzione, né accavallamento di voci: è questo può già definirsi come un laicissimo miracolo...
(dell'inviato Enzo Bonaiuto)