"Non so di cosa sia accusato, mi difenderò in sede opportuna"
"E' veramente vergognoso che una persona sentita all'inizio dell'indagine come persona a conoscenza dei fatti, perché io ero stato sentito come testimone, scopra dai giornali di essere stata trasformata in indagato. E' una vergogna che credo dovrebbe essere valutata da chi di dovere". Così il presidente della regione Lombardia, Attilio Fontana, ai microfoni di 'Radio anch'io' in onda su Radio1 Rai, in merito all'inchiesta sul Covid a Bergamo.
"Io finora non ho ricevuto neanche un atto, comunque adesso verrò a conoscenza di cosa sono accusato perché vorrei capire, dopodiché ci difenderemo nelle opportune sedi - dice poi al termine della Conferenza delle Regioni riguardo all’inchiesta sul Covid - Non ho nessun tipo di problema ad affrontare questo processo, tra l'altro ho letto anche valutazioni strane sul processo medesimo da parte dei pubblici ministeri ma questo sarà oggetto di future discussioni".
“Non si può essere trattati così: prima ti sentono come testimone, poi il pm dice è competenza romana, passano due anni, non si ricevono avvisi, né nulla e poi si scopre di essere indagati, è inaccettabile” dice all’Adnkronos l’avvocato Jacopo Pensa, difensore del presidente della Regione Lombardia. “Hanno seguito una procedura completamente sballata”, osserva il legale, riferendosi alla “fuga di notizie” che ha determinato il fatto che gli indagati, tra cui – oltre a Fontana – l’ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte e l’ex ministro della Salute Roberto Speranza, abbiano scoperto della chiusura delle indagini dalla stampa.