"Ho rassegnato le mie dimissioni. Le ho date motivatamente, non c'erano i presupposti per continuare". Lo ha detto all'Adnkronos il direttore generale Atac, l'ingegnere Marco Rettighieri.
"Abbiamo dato l'anima per risanare Atac - ha detto durante la conferenza stampa -. Se non ci fosse stato un debito pregresso così importante sono certo che ce l'avremmo fatta in tempi rapidi. Le mie dimissioni sono motivate puntualmente con tanto di prove scritte. Una di queste deriva da un'intromissione che non mi ha fatto piacere e che nasce da una lettera ufficiale che l'assessore Meleo ha indirizzato a Brandolese e me in cui si intromette in affari di una società, anche se partecipata. È una palese violazione delle regole del buonsenso ed è la goccia che ha fatto traboccare il vaso".
A rassegnare le dimissioni, insieme al dg, anche l'amministratore unico dell'Atac, Armando Brandolese. Si chiude così, con quest'ultimo colpo di scena arrivato in un giorno particolarmente difficile per la giunta Raggi, uno scontro con il Campidoglio che aveva raggiunto l'acme dopo che è stata resa pubblica una lettera indirizzata da Rettighieri al presidente della Commissione Trasporti del Senato.
Nella lettera il manager affrontava alcune questioni 'cruciali' nel rapporto con il Comune: dai 18 milioni stanziati dalla giunta Raggi e mai arrivati all'Atac alla disputa sulla percentuale dei convogli della Metro A (95% per la sindaca Virginia Raggi, 85% per il dg), fino al ''disappunto'' per la richiesta avanzata dall'assessore ai Trasporti Linda Meleo di intervenire sullo spostamento, deciso dall'azienda, di un responsabile della Roma-Viterbo attivista del M5s.
Alla missiva aveva fatto seguito ieri sera la presa di posizione del Campidoglio, che aveva bollato come "irresponsabile" l'atteggiamento del dg, spiegando di essere "al lavoro per l'individuazione di un nuovo management".
"La nostra è stata una decisione sofferta che ci ha visti però unanimi entrambi. La motivazione che ci ha convinto a dimetterci è stata il fatto che noi da tempo siamo in difficoltà finanziarie evidenti. È stato negoziato un contratto di finanziamento con banche basato su un piano industriale elaborato con fatica e che guarda fino al 2019", ha detto Brandolese durante una conferenza stampa. "Uno dei pilastri era la previsione di dismissione di alcuni immobili non strumentali che avrebbe portato una serie di benefici per 95 milioni. Ci autorizzava una delibera del 2011. Così avremmo potuto restituire i finanziamenti entro il 2019. Ma la nuova amministrazione ci ha detto che era del tutto contraria. E questo ci ha messo in crisi perché il piano non era sostenibile", ha aggiunto.
La contrarieta' del Campidoglio "ci mette in difficoltà e se si continua cosi' e' a rischio la stessa sostenibilità del piano industriale", ha proseguito Brandolese, sottolineando che "mentre le dimissioni di Rettighieri sono già effettive, io resterò in carica fino all'assemblea dei soci che ho chiesto di convocare al piu' presto: fino ad allora io ho il dovere di presidiare l'azienda".
Brandolese ha quindi spiegato che la decisione di dimettersi "è stata presa ieri: abbiamo chiamato in Campidoglio per avere un colloquio con la sindaca e poi ho fatto altre due chiamate e mandato una e-mail personale a Raggi, ma non avendo avuto alcun riscontro abbiamo trasmesso le dimissioni in Campidoglio".
CAMPIDOGLIO - "L'ingerenza di cui parla Rettighieri non è altro che una semplice richiesta di informazioni. Le decisioni sui cambiamenti spettano esclusivamente al management di Atac. Gliel'avevo anche ribadito in questa lettera", ha detto l'assessore ai Trasporti di Roma Capitale, Linda Meleo, pubblicando su Facebook la lettera in cui spiega che "la richiesta di visione delle eventuali modifiche della macrostruttura societaria non può che muoversi nel solco del riconosciuto principio di separazione delle competenze tra priorità e management". "La mia fiducia nei confronti del Suo operato - conclude la lettera dell'assessore - è stata più volte sottolineata e la ribadisco con la presente nota".
"Noi li abbiamo sempre messi in condizioni di lavorare. Se hanno scelto di dimettersi si tratta di ragioni personali. L'obiettivo è trovare un nuovo management a giorni, non a settimane", ha affermato invece il presidente della commissione Trasporti in Campidoglio Enrico Stefano ha commentato le dimissioni di Rettighieri e Brandolese.