E' di 30 persone uccise e decine di feriti il bilancio di un attentato contro la moschea sciita di Blili, a Sanaa, la capitale dello Yemen, riferito da una fonte della sicurezza yemenita contattata dall'agenzia di stampa Xinhua. L'attacco è stato rivendicato dallo Stato Islamico.
Due kamikaze si sono fatti esplodere tra i fedeli riuniti per la preghiera dell'Eid al-Adha, la Festa del Sacrificio che si celebra oggi nel mondo islamico. Il primo all'interno della moschea, mentre il secondo attentatore ha azionato la sua cintura imbottita di esplosiva all'ingresso dell'edificio, mentre i fedeli tentavano di fuggire. La moschea è situata vicino a un'accademia di polizia.
La rivendicazione, effettuata dalla cellula yemenita dell'Is, è stata postata sui social media riconducibili al gruppo di Abu Bakr al-Baghdadi. ''Come parte di una serie di operazioni militari per vendicare i musulmani rispetto agli sciiti houthi, gli attentatori suicidi hanno azionato le cinture esplosive durante un raduno di sciiti'', si legge in un post su Twitter dell'Is.
Al-Qaeda nella Penisola arabica e l'Is hanno intensificato gli attacchi contro gli houthi da quando i miliziani sciiti hanno iniziato ad avanzare nelle regioni del sud dello Yemen. Dall'inizio dell'anno sono più di un centinaio le persone morte negli attacchi condotti dai miliziani a Sanaa.
La notizia dell'attacco kamikaze arriva a due giorni dal rientro ad Aden, nel sud dello Yemen, del presidente Abd Rabbo Mansour Hadi, dopo sei mesi di esilio in Arabia Saudita. Hadi era fuggito lo scorso 21 febbraio dagli arresti domiciliari che gli houthi gli avevano imposto a Sanaa. Da qui, il 26 marzo era fuggito a Riad e lo stesso giorno erano iniziati i raid della coalizione militare a guida saudita per fermare l'avanzata degli houthi.