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Meloni a Macron: "Inopportuno invito a Zelensky". Parigi replica

Macron risponde: "Germania e Francia hanno un ruolo particolare da otto anni su questa questione". Saltano i bilaterali, Meloni incontra il presidente ucraino in gruppo

Afp
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09 febbraio 2023 | 11.03
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"Francamente mi è sembrato più inopportuno l'invito (di Macron a Parigi, ndr.) a Volodymyr Zelensky di ieri, perché credo che la nostra forza in questa vicenda sia l'unità e la compattezza. Io capisco il fatto di privilegiare le proprie opinioni pubbliche interne, ma ci sono momenti nei quali privilegiare la propria opinione pubblica interna rischia di andare a discapito della causa. E questo mi pare che fosse uno di quei casi". Così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni risponde, a margine del Consiglio Europeo a Bruxelles, a chi le chiede se abbia giudicato inopportuna la missione a Washington dei ministri francese e tedesco, Bruno Le Maire e Robert Habeck, negli Usa per parlare delle conseguenze dell'Inflation Reduction Act. 

"L'Italia continua ad essere pienamente impegnata" a fianco dell'Ucraina. "La nostra contribuzione è a 360 gradi, perché siamo consapevoli di come, oltre al tema del rispetto del diritto internazionale, del valore della libertà e della sovranità di una nazione, il conflitto ucraino ci coinvolge tutti direttamente e credo che il modo migliore per costruire una opzione di pace e di dialogo sia mantenere le forze in campo su un piano di equilibrio. Il sostegno all'Ucraina a 360 gradi è anche il modo migliore per arrivare ad una possibile trattativa", aggiunge Meloni. "In ogni caso l'Italia continuerà a sostenere" l'Ucraina e "intende essere protagonista nella futura possibile ricostruzione del Paese", conclude.

MACRON: "PARIGI E BERLINO HANNO UN RUOLO" - "Ho voluto ricevere il presidente ucraino Volodymyr Zelensky con il cancelliere Olaf Scholz. Era il nostro ruolo: la Germania e la Francia hanno un ruolo particolare da otto anni su questa questione, abbiamo portato avanti un processo". Così il presidente francese Emmanuel Macron risponde, a margine del Consiglio Europeo a Bruxelles, alle critiche formulate dalla presidente del Consiglio Meloni alla scelta di tenere ieri sera una cena a tre all'Eliseo, escludendo gli altri partner Ue.

"Spetta al presidente Zelensky - continua - valutare i formati che sceglie: ci sono formati per categorie, per gruppi...quello che importa è essere efficaci, per avere una strategia per una pace duratura, che rispetti i diritti e le frontiere dell'Ucraina, che sia rispettosa della giustizia , tenuto conto dei crimini commessi, e che permetta di costruire un quadro di sicurezza per l'Europa. E' solo questo - conclude - l'obiettivo che dobbiamo perseguire".

La presenza del presidente ucraino Volodymyr Zelensky al Consiglio Europeo è un modo "per riaffermare il nostro supporto all'Ucraina", dopo la cena di ieri sera all'Eliseo cui ha partecipato anche il cancelliere tedesco Olaf Scholz, una "cena di lavoro e di fraternità con il presidente Zelensky", ha detto ancora il presidente francese.

SALTANO BILATERALI, MELONI INCONTRA ZELENSKY IN GRUPPO - La presidente del Consiglio Giorgia Meloni intanto incontrerà Zelensky non in bilaterale, ma nell'ambito di incontri a gruppi tra i leader e il presidente ucraino, insieme allo spagnolo Pedro Sanchez, al polacco Mateusz Morawiecki, all'olandese Mark Rutte, allo svedese Ulf Kristersson e al presidente rumeno Klaus Johannis. Secondo fonti Ue, il Consiglio ha previsto di procedere in questo modo per ragioni di tempo: escludendo Emmanuel Macron e Olaf Scholz che hanno già parlato direttamente con Zelensky ieri sera all'Eliseo, restano altri 25 leader. Se tutti avessero parlato con Zelensky, sarebbero occorse ore e ore, che il presidente ucraino non ha.

Il premier spagnolo Pedro Sanchez ha parlato già stamani, prima di entrare, di incontri previsti a gruppi tra i leader e Zelensky. Altre fonti attribuiscono la scelta del formato al ritardo che si è accumulato nella tabella di marcia del summit.

MELONI A BRUXELLES - Sui temi economici nel Consiglio Europeo, invece, "mi attendo che le legittime aspirazioni delle singole nazioni non vadano a scapito delle altre. E che quindi si possa trovare un equilibrio".

"Da una parte - continua Meloni - noi abbiamo sicuramente un enorme bisogno di difendere la competitività del nostro sistema, ma non perché gli Usa hanno fatto l'Inflation Reduction Act, ma perché è un momento nel quale bisogna rimettere in discussione le scelte che si sono fatte, per esempio in tema di catene di approvvigionamento, tornare a controllare quelle fondamentali".

"Abbiamo un problema di competitività - prosegue - bisogna aiutare il nostro sistema produttivo in maniera tale da non creare disparità all'interno del mercato unico e quindi, per esempio, continuiamo a ritenere che immaginare un fondo sovrano per sostenere le imprese, lavorare sulla piena flessibilità dei fondi esistenti debbano essere questioni da discutere e da mettere sul piatto, nel momento alcuni che hanno spazio di bilancio superiore ad altri chiedono un allentamento delle norme sugli aiuti di Stato".

Per quanto riguarda invece i migranti, "penso che l'Europa debba controllare i suoi confini esterni e concordo su tutto quello che può aiutare a controllare l'immigrazione illegale", risponde Meloni, in inglese, alla domanda di una giornalista anglosassone riguardante la richiesta dell'Austria di finanziare con fondi Ue il rafforzamento delle barriere già esistenti al confine tra Bulgaria e Turchia.

"Per quanto riguarda gli strumenti - continua - dipendono dai confini diversi che abbiamo. Per l'Italia, per esempio", si tratta di "occuparsi del confine meridionale, che è marittimo e richiede una cura particolare. Concordiamo sul fatto che l'Europa deve gestire le migrazioni, cosa che non ha fatto negli anni passati, come pensiamo che avrebbe dovuto fare, quindi sosterrò le richieste degli altri Paesi e spero che loro sosterranno le mie", dice la premier.

La visita in Iraq del dicembre scorso, aggiunge, "è stata una grande esperienza, molto importante. Ho parlato con tutti i rappresentanti, è un Paese in cui l'Italia ha una presenza storica. Vogliamo rafforzarla a livello politico, economico e penso che il lavoro che i nostri soldati fanno lì sia molto importante. Penso che ci tornerò".

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