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Ucraina, Borrell: "Legittimo colpire in Russia con armi Ue"

"Alcuni Stati membri hanno deciso di rimuovere il vincolo"

Soldati in guerra in Ucraina
Soldati in guerra in Ucraina
28 maggio 2024 | 13.17
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L'Ucraina ha il "diritto di difendersi" colpendo la Russia anche nel suo territorio, con le armi fornite dai Paesi europei, perché il "rischio di escalation" nella guerra deve essere "bilanciato" con quella alla difesa. Lo dice l'Alto Rappresentante dell'Ue Josep Borrell, oggi a margine del Consiglio Difesa a Bruxelles, cui partecipa anche il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è oggi in visita a Bruxelles, mentre l'Ungheria continua a bloccare l'approvazione di un pacchetto di aiuti militare da quasi 7 miliardi di euro destinato a Kiev.

"C'è il problema - afferma Borrell - di autorizzare l'uso delle armi fornite all'Ucraina in territorio russo, come ha proposto il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg. Alcuni Stati membri hanno deciso di rimuovere questo vincolo: è un'altra cosa importante da discutere oggi". Lei ritiene che sia opportuno rimuovere i vincoli all'uso delle armi? "Secondo il diritto di guerra - risponde - è perfettamente possibile e non ci sono controindicazioni nel rispondere" a qualcuno che ti attacca a partire dal suo territorio "colpendolo lì".

"Di sicuro - continua - alcuni Paesi metteranno sul tavolo il rischio di una escalation. Ma occorre bilanciare il rischio di escalation con il diritto dell'Ucraina di difendersi. Se non puoi colpire il luogo da cui provengono gli attacchi, allora sei in una situazione completamente asimmetrica. E diventa sempre più cruciale, perché gli attacchi contro Kiev arriveranno dal territorio russo".

Tra gli Stati membri dell'Ue "per ora non c'è consenso" sull'invio di addestratori militari Ue in Ucraina, per formare sul posto i soldati ucraini, aggiunge. "Non posso dire che ci sia consenso per farlo domani, ma le cose cambiano".

Le reazioni in Italia

Le parole di Borrell provocano immediate reazioni in Italia. "Noi diciamo no, anziché concentrare tutti i nostri sforzi per queste escalation militare, se li avessimo invece diretti da subito, in direzione di sforzi diplomatici, ridando sostanza e linfa alla politica, avremmo ora un negoziato di pace, sicuramente una soluzione sul tavolo, mentre adesso c'è soltanto un'escalation dagli esiti imprevedibili, con la prospettiva della terza guerra mondiale", dice Giuseppe Conte, leader del M5S.

"C'è una dichiarazione di Borrell in piena linea con quelle del segretario Della Nato Stoltenberg e ovviamente fanno eco anche alla posizione di Macron, vogliono inviare truppe" visto che "mancano i combattenti in Ucraina, e vogliono che le armi della Nato, dei nostri paesi siano utilizzate in territorio russo, siamo ormai sull'orlo della terza guerra mondiale, soltanto che adesso si vota e non vogliono che si dica questo, un attimo dopo vedrete che ci stanno portando a quello".

"Le parole di Borrell non fanno che confermare l'anima di questa Europa bellicista. La Lega crede nella via della pace. No assoluto all'uso di armi per offendere e non per difesa. Per noi la linea è chiara: nessun soldato italiano deve andare a combattere in Ucraina", dice il vicesegretario della Lega Andrea Crippa.

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