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Mar Rosso, nuovi raid americani contro gli Houthi che rivendicano: "Colpite navi Usa e Gb"

Il portavoce dei miliziani yemeniti : "Le nostre operazioni continuano". Blinken atteso oggi in Egitto

Il sistema di difesa Usa nel Mar Rosso - Fotogramma
Il sistema di difesa Usa nel Mar Rosso - Fotogramma
06 febbraio 2024 | 09.18
LETTURA: 2 minuti

Nuovi raid statunitensi nella notte contro gli Houthi. Il Comando centrale americano (Centcom) su X ha riferito che sono stati colpiti "due droni navali esplosivi nelle aree dello Yemen controllate dagli Houthi", dopo che è stato determinato che rappresentavano "una minaccia imminente alle navi della Marina americana e ai mercantili nella regione".

Sul fronte opposto il portavoce delle Forze armate yemenite del governo houthi, Yahya Saree rivendica che "le Forze navali delle Forze armate yemenite, con l'aiuto di Dio, hanno condotto due operazioni militari nel Mar Rosso, la prima con obiettivo la nave americana 'Star Nasia', mentre l'altra la nave britannica 'Morning Tide'", attaccate con missili antinave e "i raid sono stati diretti e accurati". Saree ha quindi annunciato che "saranno condotte altre operazioni militari contro tutti gli obiettivi ostili americano-britannici nel Mar Rosso e nel Mar Arabico, nell'ambito del diritto di rispondere all'aggressione". E continueranno "le operazioni militari contro le navi israeliane e quelle dirette nei porti della Palestina occupata fino a quando non finiranno l'assedio e l'aggressione al popolo palestinese nella Striscia di Gaza".

Blinken atteso oggi in Egitto

Intanto proseguirà oggi in Egitto, dove vedrà il presidente Abdel Fattah al-Sisi, il nuovo tour in Medio Oriente del segretario di Stato americano, Antony Blinken, che ha l'obiettivo di evitare nuove escalation nella regione. Blinken è atteso al Cairo all'indomani della prima tappa della sua missione in Arabia Saudita.

A Riad il capo della diplomazia americana ha incontrato l'erede al trono Mohammed bin Salman. I due, secondo il portavoce del Dipartimento di Stato Matthew Miller, hanno discusso del "coordinamento regionale per porre fine in modo duraturo alla crisi a Gaza". Hanno anche parlato dell' "urgente necessità di ridurre le tensioni regionali", in riferimento all'ondata di attacchi in tutta la regione che ha innescato contrattacchi da parte degli Stati Uniti e dei loro alleati.

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