Corridoi ipotizzati verso il territorio russo e verso la Bielorussia. Per autorità ucraine sono ''totalmente immorali''
L'Ucraina rifiuta i corridoi umanitari verso Russia e Bielorussia annunciati da Mosca nel 12esimo giorno della guerra innescata dall'invasione ordinata da Vladimir Putin. E' "inaccettabile la proposta di evacuare la popolazione civile ucraina, tra cui gli stranieri e circa 2000 studenti, verso la Federazione Russa. Chiediamo di accettare inderogabilmente i corridoi umanitari da noi stabiliti", afferma la vicepremier ucraina Iryna Vereschuk, in un briefing sulla necessità di creare dei corridoi umanitari e di instaurare il cessate il fuoco per evacuare la popolazione civile.
In base alle notizie filtrate dalle prime ore di oggi, alcuni corridoi sono destinati a comportare l'evacuazione verso città russe e la Bielorussia . Il corridoio da Kiev, ad esempio, porterebbe verso la Bielorussia e da Kharkiv i civili avranno un solo corridoio verso la Russia. Da Mariupol e Sumy i corridoi porteranno verso alle città ucraine e la Russia. Secondo il ministero della Difesa russo, da Kiev si potrà essere trasportati anche in aereo in Russia.
Un portavoce del presidente ucraino Volodymyr Zekensky ha definito questi corridoi ''totalmente immorali''. "Questa è una storia completamente immorale. La sofferenza delle persone viene utilizzata per creare un'immagine televisiva che si desidera", ha detto il portavoce in un messaggio scritto. "Questi sono cittadini ucraini, dovrebbero avere il diritto di evacuare nel territorio dell'Ucraina", ha aggiunto.
I militari russi affermano di aver ordinato un "cessate il fuoco" dopo un appello in tal senso del presidente francese Emmanuel Macron, che ieri ha avuto un nuovo colloquio telefonico con il leader russo Vladimir Putin. Ma secondo quanto specifica la presidenza francese a Bfmtv, Macron "non ha chiesto né ottenuto dei corridoi verso la Russia dopo il suo colloquio" di ieri con il leader russo. Macron "chiede con insistenza di lasciar andare i civili e di consentire la consegna degli aiuti" e, secondo l'Eliseo, "è un altro modo per Putin di spingere la sua narrativa".