Unrwa: "Non sappiamo cosa ci sia sotto quartier generale". Iran avverte lo Stato Ebraico: "Se guerra si espande in Libano per Netanyahu sarà l'ultimo giorno". Offensiva a Rafah, Hamas chiede intervento di Lega Araba e Onu
Un centro per l'intelligence di Hamas sotto il quartier generale dell'Unrwa, l'Agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di assistere i rifugiati palestinesi, nel quartiere Rimal di Gaza City. E' quanto affermano di aver trovato le Forze di difesa israeliane (Idf), che proprio a Rimal avevano già smantellato un battaglione locale di Hamas. Al momento della prima offensiva di terra a Gaza City, i militari non avevano trovato né sapevano molto del data center di Hamas. Si è riusciti a individuare il luogo dove scavare per venti metri grazie alle informazioni ottenute attraverso gli interrogatori dello Shin Bet ai terroristi catturati.
Su indicazione "dell'intelligence dell'ISA", si legge nel post pubblicato su Twitter dall'Idf, "è stato scoperto un tunnel vicino a una scuola dell'Unrwa che conduceva a un tunnel sotterraneo terroristico sotto il quartier generale principale dell'agenzia. Le forze israeliane hanno trovato un'infrastruttura elettrica all'interno del tunnel collegata al quartier generale principale dell'Unrwa, suggerendo che stesse fornendo al tunnel elettricità, generata dal carburante fornito attraverso gli aiuti umanitari".
Il tunnel "lungo 700 metri, profondo 18 metri, conteneva numerose porte blindate e vari mezzi di intelligence sequestrati dalle forze israeliane. I mezzi di intelligence e i documenti rinvenuti confermano - secondo le Idf - l'utilizzo degli uffici da parte dei terroristi di Hamas. Nascoste negli uffici dell'edificio sono state rinvenute grandi quantità di armi, tra cui fucili, munizioni, granate ed esplosivi", aggiunge l'esercito israeliano.
"L'Unrwa non sa cosa ci sia sotto il suo quartier generale a Gaza". Lo ha scritto in un tweet il direttore dell'agenzia Onu per i rifugiati palestinesi Philippe Lazzarini, aggiungendo che "l'Unrwa è venuta a conoscenza attraverso i media delle notizie circa la presenza di un tunnel sotto il quartier generale a Gaza". Lazzarini ha poi ricordato che "il personale dell'Unrwa ha lasciato il suo quartier generale a Gaza City il 12 ottobre in seguito agli ordini di evacuazione israeliani e all'intensificarsi dei bombardamenti nell'area. Non abbiamo utilizzato quel complesso da quando lo abbiamo lasciato, né siamo a conoscenza di alcuna attività che possa aver avuto luogo lì".
Lazzarini afferma inoltre che, "attraverso i media apprendiamo che l'esercito israeliano ha schierato truppe all'interno del quartier generale dell'Unrwa a Gaza City. Non siamo pertanto in grado di confermare o comunque commentare tali segnalazioni". L'agenzia ha effettuato l’ultima ispezione delle sedi a Gaza nel settembre 2023, spiega, aggiungendo che "Le autorità israeliane non hanno informato ufficialmente l'Unrwa del presunto tunnel"
Arriva intanto l'avvertimento dell'Iran a Israele sulla possibile espansione della guerra in Libano. Se così fosse, il monito, "sarebbe l'ultimo giorno" del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. A lanciare il monito è il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amir-Abdollahian, nel corso di una conferenza stampa congiunta a Beirut con il suo omologo libanese, Abdallah Bou Habib. La soluzione alla guerra in corso a Gaza è solo "politica", ha sottolineato il capo della diplomazia di Teheran.
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu avrebbe chiesto al capo di Stato Maggiore Herzi Halevi di richiamare nuovamente i riservisti per farli partecipare all'operazione di terra a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. Lo riporta Channel 13 citando un ''alto funzionario israeliano'' a condizione di anonimato e aggiungendo che Halevi avrebbe detto al premier che l'esercito è in grado di svolgere qualsiasi compito.
La stessa fonte ha detto che l'operazione dell'esercito a Rafah è sempre più vicina all'inizio, ma il coordinamento con gli egiziani non è ancora stato raggiunto.
Sarebbero 28.064 i morti e 67.611 i feriti nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre. Questo il nuovo bilancio diffuso dal ministero della Sanità di Gaza, sotto il controllo di Hamas, passati oltre quattro mesi dall'inizio delle operazioni israeliane nell'enclave palestinese dopo l'attacco del 7 ottobre in Israele. Secondo la fonte, solo nelle ultime 24 ore si contano 117 morti e 152 feriti.
Mentre sembra avvicinarsi l'inizio dell'offensiva di Israele nella città di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, dove secondo l'Onu sarebbe ammassata circa la metà di tutti gli abitanti dell'enclave palestinese, un raid aereo israeliano contro Rafah avrebbe ucciso più di venti persone, denunciano fonti mediche della Striscia di Gaza e il sindaco della città, Mohammed al-Sufi. Le forze israeliane avrebbero anche colpito un'auto uccidendo le tre persone che si trovavano a bordo, incluso il capo della polizia segreta di Hamas e il suo vice. Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha ordinato l'inizio dell'offensiva contro Rafah dove, ha detto, si trovano quattro battaglioni di Hamas.
Netanyahu ha informato il gabinetto di guerra che l'operazione delle forze di difesa israeliane (Idf) a Rafah dovrà essere completata entro l'inizio del Ramadan, il 10 marzo. Lo ha riferito un funzionario israeliano alla Cnn, precisando che la comunicazione risale a giovedì. Ieri Netanyahu ha dato istruzione alle Idf di presentare al governo piani di evacuazione da Rafah, in vista della prossima operazione dell'esercito.
Un'eventuale operazione militare israeliana a Rafah, nel sud di Gaza, rischia di provocare "decine di migliaia" di morti e feriti, ha denunciato Hamas in una nota, secondo quanto riferito da Sky News Arabia. Hamas chiede "alla Lega Araba, all'Organizzazione per la Cooperazione Islamica e al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite di intervenire urgentemente per impedire che l'occupazione commetta un genocidio a Rafah con l'obiettivo di sfollare il nostro popolo palestinese".
"Molte delle oltre un milione di persone che compongono oggi la popolazione di Rafah hanno sopportato sofferenze impensabili. Dove dovrebbero andare? Come dovrebbero stare al sicuro?", ha dichiarato il responsabile per gli Affari umanitari delle Nazioni Unite, Martin Griffiths. "Le loro case sono state distrutte, le loro strade minate, i loro quartieri bombardati. Sono in movimento da mesi, sfidando bombe, malattie e fame", ha aggiunto Griffiths, secondo cui "non c'è più nessun posto dove andare a Gaza".
Anche il ministero degli Esteri saudita ha messo in guardia dalle "conseguenze estremamente pericolose" di un attacco israeliano alla città di Rafah, l'ultimo rifugio per centinaia di migliaia di palestinesi. In una nota condivisa sul social X, Riad ha ribadito la "forte condanna" per lo sfollamento "forzato" dei palestinesi e ha rinnovato la sua richiesta di un cessate il fuoco immediato.
"Questa continua violazione del diritto internazionale e del diritto internazionale umanitario conferma la necessità di convocare urgentemente il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite per impedire che Israele causi un'imminente catastrofe umanitaria di cui sono responsabili tutti coloro che sostengono l'aggressione", ha affermato il ministero degli Esteri.
Le forze di difesa israeliane (Idf) affermano intanto che intensi combattimenti fra soldati israeliani e operativi di Hamas sarebbero avvenuti a Khan Yunis, nel sud di Gaza, così come nel centro e il nord della Striscia, aggiungendo che vi sono stati raid aerei contro diversi obiettivi di Hamas nella Striscia. Diversi uomini armati di Hamas sono stati uccisi o catturati, riferiscono le Idf.
La Mezzaluna Rossa palestinese ha denunciato l'arresto di 17 persone, tra cui otto membri del suo staff (quattro medici), nel blitz effettuato dalle forze israeliane nell'ospedale Al-Amal di Khan Yunis, accusando i militari di aver causato deliberatamente danni materiali e persino rubato denaro agli operatori umanitari, ai medici e ai pazienti.
In una nota l'organizzazione ha precisato che il blitz è durato circa 10 ore. Durante l'incursione, la Mezzaluna Rossa ha sostenuto che i militari "hanno danneggiato alcune attrezzature, hanno trattenuto, interrogato, picchiato e umiliato équipe di lavoratori" e impedito loro di "bere acqua e usare il bagno". Secondo la Mezzaluna Rossa, tra gli arrestati figurano anche quattro pazienti feriti.
All'ospedale Nasser, a Gaza, due persone sono state uccise e cinque sono rimaste ferite, tra cui un infermiere in gravi condizioni. Lo riferisce in una nota Medici Senza Frontiere (Msf), precisando che nelle ultime 48 ore i suoi team all'interno dell'ospedale hanno riferito di "colpi di arma da fuoco sparati contro persone all'interno della struttura ospedaliera".
"Mentre le forze israeliane stanno continuando le operazioni nelle immediate vicinanze del Nasser Hospital, i pesanti combattimenti non consentono alle persone né di allontanarsi né di entrare per accedere alle cure. Il personale medico ha paura di muoversi all'interno e intorno all'ospedale per timore di essere colpito", prosegue la nota di Msf, secondo cui "le strutture mediche, le aree circostanti e il personale dovrebbero essere sempre protetti e l'accesso agli ospedali non dovrebbe essere ostacolato".
Le autorità siriane affermano di aver respinto un attacco missilistico israeliano contro siti vicino Damasco. "Il nemico israeliano ha lanciato un'aggressione aerea a partire dal Golan occupato, prendendo di mira siti della campagna attorno a Damasco", scrive l'agenzia stampa ufficiale Sana. Secondo l'Osservatorio siriano per i diritti umani, che è basato a Londra, almeno tre persone sarebbero rimaste uccise nell'attacco aereo della scorsa notte alla periferia di Damasco.
A quanto si legge, il raid, poco dopo la mezzanotte, ha colpito un edificio nell'area di Dimas, a ovest della capitale siriana. Il bilancio delle vittime potrebbe aumentare perché vi sono molti feriti. Fra i morti vi sono persone di "nazionalità non siriana". Secondo l'Osservatorio si tratta del decimo attacco aereo israeliano in Siria dall'inizio dell'anno.
La società americana di analisi finanziaria Moody's ha abbassato il rating di Israele, che passa da A1 a A2, aggiungendo una previsione "negativa" per il futuro, mentre il Paese è impegnato nella guerra a Gaza. E' la prima volta nella storia di Israele che il rating del Paese viene abbassato. "Anche se è troppo presto per determinare le conseguenze finanziarie, si tratta prima di tutto di un colpo all'immagine internazionale di Israele", scrive Haaretz.
"L'abbassamento del rating d'Israele è un'ulteriore prova del fatto che questo governo non funziona e danneggia il pubblico", ha scritto su X il leader dell'opposizione israeliana, il centrista Yair Lapid. Duro anche Avgdor Lieberman, leader del partito conservatore laico all'opposizione Ysrael Beitenu, che parla di "risultato di politiche populiste e insopportabili".