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Israele: "Ci prepariamo a estendere guerra". Netanyahu ordina piani evacuazione civili da Rafah

Biden a Israele: "Risposta esagerata a Gaza". Nessun sostegno su operazione a Rafah

Macerie a Rafah - (Afp)
Macerie a Rafah - (Afp)
09 febbraio 2024 | 09.17
LETTURA: 5 minuti

Israele si prepara a estendere la guerra. "Siamo determinati a cambiare la realtà della sicurezza e ciò sta avvenendo già in questi giorni, e continuiamo a prepararci per l'espansione della guerra e l'offensiva". Così il comandante del comando settentrionale dell'Idf, il maggiore generale Ori Gordin, incontrando i sindaci delle città di confine del Libano evacuate, precisando che "il nostro obiettivo è cambiare la situazione della sicurezza nel nord in modo da consentire ai residenti di tornare sani e salvi".

L'esercito continua "a preparare l'espansione della guerra e ad andare all'offensiva" contro Hezbollah, ha detto quindi Gordin, citato da Times of Israel. Sono 80mila le persone evacuate dal nord d'Israele, dopo che la milizia sciita ha iniziato a bombardare l'area l'8 ottobre, alll'indomani del massacro compiuto da Hamas in Israele che ha innescato la guerra in corso a Gaza.

Netanyahu ordina piano evacuazione da Rafah

Intanto il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha dato istruzione alle Forze di difesa di presentare al governo piani di evacuazione da Rafah, la città nel sud della Striscia di Gaza dove si concentrerà la prossima operazione dell'esercito.

Netanyahu ha anche chiesto all'establishment della difesa di presentare piani per smantellare i battaglioni di Hamas nell'area di Rafah. In una nota, si legge che il premier ha detto: "È impossibile raggiungere l'obiettivo della guerra di eliminare Hamas e lasciare quattro battaglioni di Hamas a Rafah". "D'altra parte - ha aggiunto - è chiaro che un'operazione massiccia a Rafah richiede l'evacuazione della popolazione civile dalle zone di combattimento". Gli Stati Uniti hanno avvertito ieri Israele che un'operazione a Rafah, dove si trovano circa 1,3 milioni di sfollati palestinesi, sarebbe "un disastro".

Biden a Israele: "Risposta esagerata a Gaza"

''Esagerata''. Così il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha definito la risposta militare che Israele ha dato all'assalto subito da Hamas il 7 ottobre scorso attaccando la Striscia di Gaza. "Sono dell'idea, come sapete, che la condotta della risposta a Gaza, nella Striscia di Gaza, sia stata esagerata", ha detto Biden ai giornalisti alla Casa Bianca. Ora ''si sta facendo grande pressione per arrivare a un cessate il fuoco che possa portare la liberazione degli ostaggi'' ancora trattenuti nella Striscia di Gaza.

Per quanto riguarda la situazione della popolazione palestinese nella Striscia di Gaza, "ci sono molte persone innocenti che muoiono di fame, molte persone innocenti che sono nei guai e muoiono, e questo deve finire''.

Stati Uniti "non sostengono" operazioni militari israeliane a Rafah

Gli Stati Uniti inoltre "non sostengono l'estensione delle operazioni militari dell'esercito israeliano nella città di Rafah", nel sud della Striscia, poiché rappresenterebbe "un disastro" per i palestinesi che si trovano in questa zona, dove si trovano migliaia di sfollati provenienti da luoghi precedentemente evacuati e costantemente bombardati, ha dichiarato quindi il portavoce della Sicurezza nazionale della Casa Bianca, John Kirby.

"Più di un milione di palestinesi sono rifugiati a Rafah e dintorni. È lì che è stato detto loro di andare, quindi ci sono molti sfollati - ha affermato Kirby in una conferenza stampa - L'esercito israeliano ha l'obbligo speciale, quando conduce le operazioni, di "assicurarsi di tenere conto la protezione dei civili innocenti, in particolare di quelli che sono stati spinti a sud dalle operazioni più a nord".

Egitto replica a Biden: "Rafah? Raid israeliani impedivano passaggio aiuti"

Il Cairo replica a Joe Biden. "L'Egitto, sin dal primo momento, ha aperto il valico di Rafah dal suo lato del confine senza restrizioni né condizioni e ha mobilitato aiuti umanitari in grandi quantità", ma "i continui bombardamenti dal lato palestinese del valico da parte di Israele, che si sono ripetuti per quattro volte, hanno ostacolato e fermato il processo di consegna" degli aiuti a Gaza, si legge in una nota della presidenza egiziana dopo le parole di ieri del presidente americano.

Secondo Biden, "inizialmente" il leader egiziano Abdel Fattah al-Sisi "non voleva aprire il valico per il passaggio di aiuti umanitari". "Poi ho parlato con lui - ha detto - L'ho convinto ad aprire il valico".

Nella lunga nota la presidenza egiziana aggiunge che "una volta che sono finiti i bombardamenti dall'altro lato del valico, l'Egitto ha immediatamente fatto le riparazioni necessarie e le modifiche tecniche" per consentire il passaggio degli aiuti. L'Egitto "conferma le posizioni allineate e gli sforzi congiunti e la stretta cooperazione tra Egitto e Stati Uniti" nel contesto della crisi a Gaza e sottolinea la "partnership strategica". Il Cairo ribadisce la necessità di "un cessate il fuoco a Gaza con la massima urgenza" e insiste sulla soluzione dei due stati.

"A Rafah morti almeno tre bambini"

Ci sarebbero almeno tre bambini tra le otto persone uccise questa mattina negli attacchi israeliani contro case residenziali a Rafah. Lo riferisce l'agenzia di stampa statale palestinese Wafa.

Quattro persone sono state uccise e altre ferite anche nel bombardamento di un asilo che ospitava sfollati nella città di az-Zawayda, nel centro di Gaza, e una persona è rimasta uccisa in un bombardamento a Deir el-Balah.

350 corpi da Gaza a Israele, verifiche sugli ostaggi

Oltre 350 corpi sono stati intanto portati da Gaza in Israele dall'inizio della guerra per essere controllati per vedere se fossero i resti di ostaggi israeliani. Lo ha riferito la radio israeliana Kan Reshet Bet. I corpi sono stati portati al Centro nazionale israeliano di medicina legale ad Abu Kabir.

I corpi che si sono rivelati non appartenenti agli ostaggi sono stati restituiti a Gaza. All'inizio di gennaio, filmati da Gaza mostravano l'Idf riesumare i corpi da un cimitero nel sud di Gaza, con l'esercito che diceva a Nbc News di condurre "precise operazioni di salvataggio degli ostaggi nei luoghi specifici in cui le informazioni indicano che potrebbero essere localizzati i loro corpi".

A Gaza "28mila morti dal 7 ottobre"

Sarebbero ormai quasi 28.000 i morti nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre dello scorso anno. Il bollettino del ministero della Salute di Gaza, sotto il controllo di Hamas, parla di 27.947 morti e 67.459 feriti, tra i quali risultano 107 persone morte e 142 ferite in 24 ore. A riportare il nuovo bilancio è la tv satellitare al-Jazeera.

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