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Fisco, Gentiloni: "Da Olanda e altri politica aggressiva, va corretta"

Il commissario europeo all'Economia: "Non parliamo di paradisi fiscali, ma dei rischi di una tassazione aggressiva"

(FOoto Afp)
(FOoto Afp)
15 luglio 2020 | 15.10
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I giudizi della Commissione europea "non solo sull'Olanda, ma su cinque o sei Paesi membri, sono quelli contenuti nelle raccomandazioni specifiche per Paese", nelle quali "si mette l'accento sui rischi di una politica di tassazione aggressiva da parte degli Stati membri. Non parliamo di paradisi fiscali, ma dei rischi di una tassazione aggressiva che, per attrarre le imprese, rischia di danneggiare la parità di condizioni nel mercato unico. Da sempre la Commissione incoraggia a correggere queste distorsioni". Lo sottolinea il commissario europeo all'Economia Paolo Gentiloni, rispondendo a una domanda relativa ai Paesi Bassi, in videoconferenza stampa a Bruxelles. 

E augurando "ogni successo a Paschal Donohoe", il nuovo presidente dell'Eurogruppo, Gentiloni spiega che per i programmi della Commissione europea in materia fiscale la sua elezione "potrebbe essere persino un vantaggio". "Nel senso - chiarisce - che ora Donohoe ha il ruolo di presidente dell'Eurogruppo, che non è esattamente la stessa cosa che rappresentare il proprio Paese. E' così che funzionano le istituzioni europee".

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L'Irlanda è il Paese che più di tutti beneficia degli effetti di politiche fiscali aggressive, considerate spesso come dumping fiscale: come spiega il capo economista di Unicredit Research Erik Nielsen nel suo Sunday Wrap, l'isola "guadagna qualcosa come 100 mld di euro l'anno in tasse pagate da imprese" trasferite da altri Paesi, e "i Paesi Bassi circa la metà, mentre Francia e Germania perdono circa 50 mld di euro l'anno di tasse ad imprese che vengono riallocate in altri Paesi Ue".

Nel frattempo la Commissione europea sta "lavorando per la possibile applicazione di un articolo del trattato, l'articolo 116 del Tfue" nel campo delle politiche fiscali. "Del resto la presidente Ursula von der Leyen ha fatto riferimento, nel suo discorso programmatico, agli articoli dei trattati che consentono di votare a maggioranza qualificata, includendo le clausole passerella e l'articolo 116", spiega aggiungendo: "Quello che è certo è che il lavoro da parte delle Dg Tax e Comp è in corso per individuare delle situazioni che meritino l'utilizzo di questo articolo. L'articolo parla della possibilità di decidere in casi di serie distorsioni nel mercato unico. Chiunque guardi obiettivamente alla situazione del mercato unico sa che questi pericoli esistono. E quindi è giusto utilizzarli".

L'articolo 116 del Tfue prevede che "qualora la Commissione constati che una disparità esistente nelle disposizioni legislative, regolamentari o amministrative degli Stati membri falsa le condizioni di concorrenza sul mercato interno e provoca, per tale motivo, una distorsione che deve essere eliminata, essa provvede a consultarsi con gli Stati membri interessati". Se attraverso tale consultazione "non si raggiunge un accordo che elimini la distorsione in questione, il Parlamento europeo e il Consiglio, deliberando secondo la procedura legislativa ordinaria, stabiliscono le direttive all'uopo necessarie. Può essere adottata ogni altra opportuna misura prevista dai trattati".

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