Dopo l'esposizione a Roma da domani al 15 ottobre - Il ministro della Cultura, Dario Franceschini: "Straordinario capolavoro artistico che era stato trafugato e sottratto all'Italia"
Il gruppo scultoreo 'Orfeo e le Sirene' è rientrato in Italia dagli Usa. Sotto l’egida del ministero della Cultura e grazie al sostegno della Direzione generale musei, l’opera - "dal valore inestimabile", come si sottolinea al Mic - sarà esposta a Roma al Museo dell’Arte Salvata, all’interno del Museo Nazionale Romano, da domani al 15 ottobre per poi essere trasferita al Museo Archeologico di Taranto, dove entrerà in collezione.
Il rimpatrio dell’opera è stato possibile grazie alla complessa attività investigativa condotta in Italia e all’estero dai Carabinieri della sezione archeologia del reparto operativo del comando Tpc per la tutela del patrimonio culturale, coordinata dalla Procura della Repubblica di Taranto, in collaborazione con il District Attorney's Office di Manhattan a New York e con lo Homeland Security Investigations degli Usa.
Il gruppo in terracotta, a grandezza quasi naturale, datato IV secolo a.C, trafugato negli anni Settanta da un sito archeologico tarantino e acquistato successivamente dal Getty Museum di Malibu a Los Angeles, tornerà dopo l’esposizione romana nella sua terra d’origine ed entrerà a far parte della collezione permanente del Marta, il Museo Archeologico di Taranto.
Sottolinea il ministro della Cultura, Dario Franceschini: "Ancora un importante rientro di uno straordinario capolavoro d'arte che era stato illecitamente sottratto al patrimonio dello Stato italiano. Come ormai abbiamo definito, dopo il passaggio al Museo dell'Arte Salvata, il gruppo scultoreo tornerà nel territorio dal quale è stato strappato, a Taranto, ed entrerà quindi nel patrimonio del Marta. Un ringraziamento al comando Carabinieri Tpc, che anche in questa occasione, grazie alla forte collaborazione con le autorità e le forze di polizia americane, ha consentito il rientro in Italia del capolavoro. Un grazie anche alle autorità italiane, in particolare alla Procura di Taranto".
Per Massimo Osanna, direttore generale Musei, si tratta di "un recupero straordinario di un capolavoro unico dell’arte greca del IV sec. a.C. scavato clandestinamente nel territorio di Taranto. Il gruppo scultoreo rappresenta un mito antico e forse adornava la tomba di un adepto ai misteri orfici, colui che conducendo una vita in purezza assicurava all’anima una sopravvivenza ultraterrena. Le sirene, che guardano Orfeo, non sono come le immaginiamo oggi, ovvero donne con il corpo di pesce. Sono rappresentate come figure ibride di donna e di uccello, secondo l’iconografia più antica, che verrà superata da quella a noi più familiare soltanto nel Medioevo".
Prosegue Osanna: "Il gruppo era originariamente dipinto e possiamo ipotizzare che, grazie alla pittura, vi fosse un intenso gioco di sguardi tra le sculture, che costituiscono davvero un esemplare unico perché raramente una scena mitica come questa veniva rappresentata in terracotta, non abbiamo paralleli nel mondo antico".
Il generale Roberto Riccardi, comandante Carabinieri Tpc, osserva che "il ritorno di 'Orfeo e le Sirene' è uno dei recuperi più importanti di sempre, nella storia dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale e nella storia d’Italia. Alla bellezza della legalità, aver ottenuto per via giudiziaria la restituzione del bene, fa da specchio la legalità della bellezza, un’indagine messa al servizio di un reperto di impareggiabile valore artistico. Sembra impossibile che tanti secoli addietro i nostri antenati fossero in grado di realizzare tanto. Eppure è così e offrire allo sguardo di tutti questo gruppo scultoreo può ricordarci da dove veniamo e quali traguardi siamo in grado di raggiungere".
Commenta Stéphane Verger direttore del Museo Nazionale Romano: "Quando un’opera d’arte di così inestimabile valore torna nel suo territorio di origine è una grande conquista per tutti, non soltanto per il mondo dell’arte e dell’archeologia, ma per l’intero Paese che si riappropria di un tassello fondamentale delle sue origini e quindi della sua cultura. Siamo lieti di accogliere nel Museo dell’Arte Salvata, creato proprio per questo, il primo grande successo quale è il recupero di 'Orfeo e le Sirene' dopo l’inaugurazione di questo spazio".
Con 'Orfeo e le Sirene', sono tornati a casa in questi giorni 142 oggetti recuperati negli Stati Uniti d’America, dei quali si era avuta la restituzione lo scorso luglio. Si tratta di beni databili tra il 2500 a.C. e il VI secolo d.C. risalenti alle civiltà romana, etrusca, apula e magnogreca. In occasione del viaggio che ha visto i Carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale toccare New York e Los Angeles, il 6 settembre ne sono stati restituiti all’Italia altri 58 che rientreranno nei prossimi mesi. Nello stesso filone ulteriori 201 reperti erano stati rimpatriati dagli Usa a partire dallo scorso dicembre, una parte di essi costituisce l’esposizione con la quale il 15 giugno è stato aperto il Museo dell’Arte Salvata.
(di Enzo Bonaiuto)