In vetrina il ‘vaffa’ all’acqua alta
dall'inviato Marco Mazzu
Un esorcismo, un modo per sfidare la paura dell’acqua alta, una sfida alle maree che a giorni alterni sommergono Venezia, le sue chiese, le sue case e i suoi negozi: vuole essere tutto questo quel ‘Fuck Acqua Alta’ (con la u celata pudicamente da una x) che Alessandro Di Lorenzo, titolare del negozio di ottica ‘Boudoir’ in Calle Lunga a San Barnaba, ha posto in bella evidenza sulla sua vetrina.
Accanto, un’altra scritta in inglese assicura ironicamente che gli occhiali esposti sono "i più asciutti" della città. "C’è la natura, c’è l’uomo E poi ci sono le aspettative disattese, le promesse mancate, come quella di trovare una soluzione definitiva all’acqua alta", dice all’Adnkronos. "Di fronte a tutto questo, e bisogna tirare avanti in qualche modo nonostante i danni che periodicamente subiamo".
Nel mio negozio alcune piastrelle si sono sollevate per effetto dell’acqua ed è venuto via lo stucco delle fughe, per non parlare degli strumenti tecnici che per il loro peso sono inamovibili e che sono finiti sott’acqua. Speriamo almeno -conclude- che la promessa di rimborsi celeri agli esercenti che hanno subito danni venga mantenuta".