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Emergenza rifiuti a Roma, "finirà entro Capodanno"

Il neo amministratore delegato dell'Ama: "Al momento c’è un deficit di 300 tonnellate al giorno di indifferenziata. Abbiamo chiesto aiuto a tutti". Raggi: "Crisi i costruita a tavolino". Grillo attacca i giornalisti: "Voi responsabili del degrado mentale e di pensiero del Paese"

(Foto Adnkronos)
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02 luglio 2019 | 14.22
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La fine dell’emergenza rifiuti nelle strade di Roma? "Ci siamo dati come tempi entro la fine dell’anno, entro San Silvestro’". Lo ha detto il neo amministratore delegato di Ama Paolo Longoni nel corso della commissione Trasparenza, convocata sulla situazione dei rifiuti a Roma. "C’è una emergenza nel servizio, c’è una emergenza organizzativa perché l’organizzazione interna è da migliorare, c’è una emergenza finanziaria perché la società ha problemi di risorse finanziarie. C’è molto che non funziona e che deve essere sistemato’’, aggiunto, sottolineando che "le cause sono remote nel tempo e lentamente si sono accumulate".
Proprio a questo proposito, Longoni ha spiegato che "appena ci siamo insediati la prima cosa che abbiamo fatto è stata quella di capire quali impianti erano contrattualizzati e quali i relativi quantitativi di rifiuti trattati. Al momento c’è un deficit di 300 tonnellate al giorno di indifferenziata. Abbiamo chiesto aiuto a tutti".

Il neo ad ha quindi evidenziato che "oggi il nostro obiettivo è trovare la collocazione lecita a queste quantità in più di rifiuti prodotti perché abbiamo un problema da risolvere oggi. E inutile ora fare battaglie ideologiche, di prospettiva: inceneritori Sì, inceneritori No, altrimenti i rifiuti rimangono per strada. Stiamo parlando di quantità enormi, 1800 tonnellate a settimana fanno in un mese una montagna alta come il Vesuvio". "Stiamo andando in Regione Lazio, abbiamo un appuntamento alle 15. Dobbiamo capire dove portare i rifiuti di indifferenziata, se ci sono delle Regioni che ci possono aiutare", ha concluso Longoni uscendo insieme al consigliere Massimo Ranieri.

Quanto alla raccolta differenziata, il neo consigliere di Ama Massimo Ranieri ha affermato che "non abbiamo centri di raccolta, né centri di riuso. Portare la carta a Pomezia diventa un'operazione costosa e inutile. Vanno infrastrutturate la città e Municipi". "La differenziata porta a porta sul 20% di un territorio con i cassonetti sull'80% non serve a nulla perché c'è la migrazione dei rifiuti". Critica anche la situazione sul fronte dei negozi, bar e ristoranti. "Anche sulle utenze non domestiche abbiamo qualche deficienza". Mancano poi i mezzi e il personale. "Il 55% dei mezzi sono indisponibili, di Csl (i compattatori che svuotano i cassonetti lateralmente ndr) ne abbiamo la metà del necessario. C'è una gara partita nel 2017, c'è l'aggiudicazione definitiva, ma i primi arriveranno a settembre. C'è anche una carenza di personale: ci sono molte prescrizioni, molti non possono lavorare di notte, di giorno, al caldo, al freddo", ha detto Ranieri.

Intanto dovrebbe arrivare tra oggi e domani l'ordinanza della sindaca Virginia Raggi sul trasbordo dei rifiuti a Saxa Rubra. "Ho firmato l'ordinanza per la mia competenza, dando il via al giro,. Tra oggi e domani penso che potrà esserci l'ordinanza della Raggi. Non c'è alcuna proroga del sito di trasferenza di Ponte Malnome", ha reso noto il direttore del Dipartimento Ambiente, Laura d'Aprile.

Sull'emeregenza rifiuti si è espresso anche il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti. "Il problema attuale che è sotto gli occhi di tutti non è legato al conferimento, ma più alla gestione del ciclo della raccolta, della gestione, dei centri di trasferenza e di come questi riescono a operare nel territorio comunale", ha detto a margine della conferenza stampa di presentazione di ‘Lazio Green, sei azioni per una rivoluzione verde’.

“Il problema - aggiunge Zingaretti - si pone perché la Regione Abruzzo ha confermato che dal 31 luglio si conclude il periodo di ospitalità dei materiali trattati dalla Capitale. Gli accordi con altre società li deve fare Ama, soprattutto se fuori dal Lazio. Allo stato attuale a noi non è stato comunicato ancora che sia stato sottoscritto alcun accordo con altre società”, chiarisce Zingaretti, prima di aggiungere “abbiamo scritto per quanto riguarda l'impiantistiche regionali a tutte le società del Lazio per verificare la possibilità di aumentare la quantità di materiale già trasferito. Ringrazio convintamente tutti quei sindaci, quegli amministratori, quei cittadini dei territori del Lazio che da anni ospitano e ricevono i rifiuti della Capitale”.
"Il perdurare di una difficoltà a conferire e trattare il materiale di Roma - insiste Zingaretti - si regge sulla buona volontà e la disponibilità dei sindaci. Per quanto riguarda accordi extraregionali o internazionali, dipende dalla società Ama che deve individuare se lo riterrà utile e opportuno società fuori dal Lazio con i quali stipulare accordi e su quello poi successivamente costruire gli accordi istituzionali tra Regione e Regione. Allo stato attuale non c'è stato comunicato alcun accordo per trattare o conferire i rifiuti di Roma".

Ponta la replica della sindaca Raggi: "Gli impianti regionali di smaltimento dei rifiuti devono essere obbligati a ricevere la spazzatura di Roma fino al massimo della loro capienza. Questo può farlo il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti con una apposita ordinanza". Visto che gli impianti non rispettano gli accordi, Raggi pensa ad "una crisi costruita a tavolino". Nello specifico, secondo quanto si apprende da fonti del Campidoglio, ci sarebbe spazio per portare i rifiuti negli impianti a Colleferro ma, nonostante la quantità prevista dal contratto, Rida Ambiente ha ridotto la capacità di rifiuti trattati. Lo spazio dunque ci sarebbe e la Regione avrebbe gli strumenti per intervenire e far rispettare gli accordi.

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