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Migranti

"Equipaggio Vos Thalassa era in pericolo"

Immagine di repertorio (Fotogramma) - FOTOGRAMMA
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10 luglio 2018 | 08.43
LETTURA: 6 minuti

I migranti soccorsi dalla Vos Thalassa sono stati trasferiti a bordo di una nave della Guardia costiera italiana, la Diciotti, per tutelare l'incolumità dell'equipaggio del rimorchiatore battente bandiera italiana. La Vos Thalassa, a servizio delle piattaforme petrolifere, è intervenuta ieri sera in acque Sar libiche per soccorrere 67 migranti anticipando l’intervento della guardia costiera libica che era già stata allertata. Dopo il salvataggio, come si apprende dal Viminale, alcuni migranti avrebbero minacciato l'equipaggio e il capitano della Vos Thalassa, si immagina per non essere riportati in Africa, tanto che è stato richiesto appunto l'intervento della guardia costiera italiana.

I due migranti accusati di comportamenti da 'facinorosi' sarebbero un ghanese e un sudanese, riferiscono fonti del Viminale che precisano le nazionalità dei migranti a bordo: 4 dall'Algeria, 1 dal Bangladesh, 1 dal Ciad, 2 dall'Egitto, 1 dal Ghana, 10 dalla Libia, 4 dal Marocco, 1 dal Nepal, 23 dal Pakistan, 7 dalla Palestina, 12 dal Sudan, 1 dallo Yemen. Numeri condivisi sui social dal ministro dell'Interno, Matteo Salvini che in un post scriptum sottolinea: "In quali di questi Paesi c'è la guerra?"

I migranti, si apprende da fonti del Mit vicine all'operazione, saranno sbarcati in Italia per le dovute misure cautelari e gli accertamenti giudiziari correlati alle condotte che hanno messo a repentaglio la vita dell'equipaggio del Vos Thalassa.

Su Twitter il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli scrive: "Orgoglioso della Guardia Costiera italiana che con nave Diciotti ha preso a bordo 60 migranti che stavano mettendo in pericolo di vita l'equipaggio dell'incrociatore italiano Vos Thalassa" (un rimorchiatore, ndr). "Ora - aggiunge - avanti con indagini per punire facinorosi".

A quanto si apprende, il titolare del Viminale Matteo Salvini aveva posto in relazione alla nave un problema politico. La guardia costiera italiana non può sostituirsi a quella libica, soprattutto se i colleghi africani sono già entrati in azione, questo il suo ragionamento. Salvini su Facebook oggi scrive: "Grazie all'intervento deciso mio e del governo le navi delle Ong sono finalmente lontane dagli scafisti. Ora sto lavorando perché anche le altre navi, private o militari, non aiutino i trafficanti di esseri umani a guadagnare altri soldi. Meno partenze - sottolinea - significa meno morti in mare. Possono minacciarmi, ma io non mi fermo!".

"Con Matteo siamo perfettamente allineati, lo siamo stati sin dall'inizio. Ci siamo sentiti questa mattina" ha poi spiegato, al temine del vertice a Palazzo Chigi, il ministro delle Infrastrutture Toninelli, spiegando quanto avvenuto nell'esecutivo e assicurando che con il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, non ci sono distanze.

Salvini "pensava che l'intervento della Guardia costiera italiana fosse stato conseguente a una richiesta di salvataggio, mentre si trattava di un intervento di ordine pubblico e di sicurezza". La Guardia costiera, in altre parole, è intervenuta "per salvare la vita dell'equipaggio, minacciato di morte. Si è trattato, dunque, di un'operazione di polizia giudiziaria" visto che "ho dato mandato per fermare i colpevoli delle minacce di morte".

Inizialmente il responsabile del Viminale "non era a conoscenza di quel che vi ho detto, pensava fosse il solito intervento di salvataggio mentre, in realtà, era di ordine pubblico" e "pensiamo ci saranno fermi e arresti a carico di chi ha minacciato l'equipaggio".

Come ricostruito dalla stessa Guardia costiera, "dopo aver avvistato un barchino in procinto di affondare nelle acque internazionali prossime alle piattaforme petrolifere" dove opera, la Vos Thalassa "ha soccorso i 67 migranti a bordo, di cui 58 uomini, tre donne e sei minori". Il comandante della nave, in diverse comunicazioni anche via mail alla centrale operativa della guardia costiera a Roma, ha segnalato "una situazione di grave pericolo per la security della nave e del suo equipaggio, composto da 12 marittimi, tutti di nazionalità italiana" a causa degli "atteggiamenti minacciosi nei confronti dell'equipaggio stesso da parte di alcuni migranti, all'arrivo in zona della guardia costiera libica". Alla luce della situazione e a seguito di ulteriori comunicazioni tra il comandante del Vos Thalassa e la centrale operativa della guardia costiera, sottolinea la stessa guardia costiera, "si è reso necessario far intervenire nave Diciotti, a tutela dell'incolumità dell'equipaggio del rimorchiatore battente bandiera italiana, che intanto dirigeva verso nord".

La Nave Diciotti, in una cornice di sicurezza garantita da un proprio boarding team e da un elicottero della Marina Militare, ha preso a bordo i migranti, terminando il trasbordo intorno alle 22 di ieri. Accertate le buone condizioni di salute dell'equipaggio, la nave Vos Thalassa ha potuto riprendere la navigazione per ritornare alle proprie ordinarie mansioni commerciali. Il personale della nave Diciotti, osserva la guardia costiera, ha già adottato le prime azioni volte al riconoscimento dei migranti e ad individuare i responsabili dei disordini a bordo, al fine di assicurarli alla competente autorità giudiziaria italiana.

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