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Protesta studenti a Roma, scontri con la polizia davanti a Montecitorio - Video

Fumogeni e cori contro la polizia in tenuta antisommossa, cariche

Foto Adnkronos
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22 dicembre 2023 | 18.31
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Scontri a Montecitorio tra studenti e forze dell’ordine. “Non ci avete ascoltato, bruciamo tutto”: questo lo slogan dei Collettivi autonomi romani degli studenti che si sono riuniti davanti alla Camera dei deputati per protestare contro le politiche del governo Meloni (VIDEO). Un centinaio gli studenti delle scuole occupate della Capitale, che con striscioni e fumogeni sono stati protagonisti di momenti di tensione con la polizia. Le forze dell’ordine in tenuta antisommossa hanno formato un cordone, facendo partire una carica contro gli studenti appena questi hanno provato a oltrepassare il cordone.

“State manganellando dei minorenni”, urla una ragazza. Dopo i cori contro le forze dell’ordine (“bastardo celerino”) la situazione è parzialmente tornata alla normalità. “Vogliamo dirigerci verso il ministero dell’Istruzione”, ha spiegato uno studente, “vediamo se ce lo fanno fare”. Uno studente del liceo Manara è stato identificato.

Le richieste degli studenti

Una "scuola transfemminista" che preveda "l'educazione sessuale e all'affettività" per studenti e docenti; un presidio di operatori antiviolenza e carriera alias; e inoltre, uno sportello psicologico finalizzato "a tutelare la salute mentale di tutte le persone che attraversano la scuola". Queste le rivendicazioni del Coordinamento Autonomo Romano degli studenti, che questo pomeriggio si sono radunati davanti a Montecitorio per protestare.

Tra le richieste degli studenti - dai quali sono partiti cori nei confronti del ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara, apostrofato come "criminale" - anche una sezione sperimentale che preveda "l'abolizione del voto numerico a favore di una valutazione costruttiva" e "spazi sicuri" gestiti dagli studenti all'interno di ogni scuola.

Le reazioni

Si susseguono le reazioni dopo quanto avvenuto. “Non si manganellano gli studenti che protestano nel centro di Roma. Con loro si parla, non si usa la violenza. E’ inaccettabile che questo accada nel 2023 a pochi passi dal Parlamento. Il Governo dia spiegazioni sul perché si usa la mano forte nei confronti di ragazzi minorenni”, scrive sui social il capogruppo democratico in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto.

"Meloni, sei la dimostrazione di quanto il tuo governo non voglia dialogare con i giovani e che l’unica risposta che sei in grado di dare sono botte, manganellate e carcere". Così su Facebook il co-portavoce di Europa Verde e deputato di Verdi e Sinistra Angelo Bonelli. "Che pericolo rappresentavano degli studenti, la maggioranza minorenni, che volevano solo far sentire la loro voce davanti al Parlamento? Con la deriva autoritaria di questo governo non si può più manifestare davanti a Montecitorio: studenti, operai e operaie vengono mandati lontano per non disturbare", aggiunge Bonelli. "Il decreto sicurezza manda in carcere fino a 6 anni chi blocca le strade perché protesta. Presidente Meloni - continua - hai dimenticato la tua storia, opposta alla mia, che quando eri giovane prendevi tu le manganellate; oggi il tuo governo ordina le manganellate e manda in carcere chi protesta. Perché questa violenza gratuita? Puoi venire in Parlamento a spiegarlo?".

Per il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni, parlamentare dell’Alleanza Verdi Sinistra, "quello che è accaduto davanti a Montecitorio con quei minorenni manganellati è la manifestazione dell’educazione affettiva che ha in testa questo governo e questa brutta destra. Un altro episodio che conferma che Meloni, Piantedosi e Salvini sono nemici dei giovani di questo Paese. Non li sopportano proprio. Qualcuno dovrà spiegare al Parlamento questa brutta pagina per le istituzioni e per le forze dell’ordine".

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