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Passaporto vaccinale europeo: quando arriva, a cosa serve

Dal 15 giugno il certificato digitale o cartaceo Ue, non obbligatorio, indicherà il vaccino ricevuto, la guarigione dalla malattia e la presenza di anticorpi. Più facile viaggiare e partecipare agli eventi

Passaporto vaccinale europeo: quando arriva, a cosa serve
28 marzo 2021 | 16.45
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Il passaporto vaccinale europeo per il covid è in arrivo tra un paio di mesi. Chi ha ricevuto il vaccino contro il coronavirus potrebbe usare il documento per salire in aereo, viaggiare con maggiore facilità, partecipare ad un evento 'di massa' e riprendere più agevolmente una vita 'normale'. Nell'Ue il 'passport' potrebbe diventare realtà dal 15 giugno e garantire maggiore libertà di movimento.

Il commissario europeo all'Industria Thierry Breton ha illustrato le caratteristiche del documento destinato ad entrare in vigore tra meno di 3 mesi e a rimanere comunque facoltativo. Breton -in un'intervista a Rtl, Lci e Le Figaro- ha mostrato il prototipo del passaporto vaccinale. Il "certificato" a livello europeo sarà sia in formato cartaceo, sia digitale, ha spiegato Breton. Dotato di "codice QR", indicherà "il tipo di vaccino ricevuto", "se sei stato portatore della malattia" e "se si hanno gli anticorpi". A cosa servirà? Potrà essere richiesto per prendere un aereo, partecipare a un "evento importante" o entrare in un luogo pubblico, ma non è obbligatorio, ha precisato il commissario.

"Allo stesso tempo, stiamo sviluppando la capacità di eseguire test antigenici rapidi", ha affermato Breton, spiegando che in mancanza di un certificato sarà richiesto un test negativo al Covid-19. L'obiettivo, ha spiegato il commissario europeo, è quello di "ritrovare la capacità di convivere senza essere un rischio" e "avere la capacità di riaprire" le attività. Dobbiamo organizzarci molto rapidamente", ha ribadito. Breton, mostrando il passaporto che ''tra due o tre mesi'' sarà disponibile in tutti i 27 Paesi dell'Unione europea, ha sottolineato che questo ''certificato sanitario'' sarà un mezzo ''da richiedere, volontario''.

Con il procedere della campagna di vaccinazione nell'Ue, il passaporto "sarà uno strumento per una riapertura ordinata, soprattutto una certificazione delle persone che possiamo considerare fuori pericolo e meno pericolose", ha detto David Sassoli, presidente del Parlamento europeo, a Mezz'ora in più. "Il Parlamento europeo voterà questo provvedimento il 26 aprile, anche noi come il commissario Breton pensiamo che a giugno sia uno strumento per riaprire alcune attività e consentire agli anziani, che sono i primi vaccinati, di riprendere anche una vita normale".

"La Commissione -ha aggiunto- dice che noi saremo in grado di vaccinare il 70 per cento alla fine dell'estate e Breton lo sta confermando ogni giorno. Naturalmente questo deve essere messo a regime perchè abbiamo effettivamente dei forti ritardi, siamo tutti impegnati perchè la catena dell'approvvigionamento consenta una vaccinazione di massa e arrivare al 70 per cento dei cittadini europei è un'impresa molto difficile".

EFFETTO SUL TURISMO

L’arrivo per l’estate del passaporto vaccinale è destinato ad avere effetti sulla ripresa del turismo e potrebbe riattivare i flussi verso l'Italia: il nostro paese ha subito un buco di circa 27 miliardi nelle spese dei viaggiatori dall’estero che sono crollate del 61% nel 2020 rispetto all’anno precedente, toccando il minimo da almeno venti anni. I numeri sono contenuti nell'analisi della Coldiretti sulla base dei dati di Bankitalia.

Una svolta – sottolinea la Coldiretti – per salvare il turismo estivo dopo che sei viaggiatori stranieri su dieci (59%) hanno dovuto rinunciare a venire in Italia nel 2020 per un totale di 57 milioni di turisti bloccati alle frontiere dall’emergenza. E nel lockdown di Pasqua – ricorda Coldiretti – è praticamente azzerato anche quello nazionale con un italiano su tre (32%) che aveva programmi di viaggio per vacanze, gite fuori porta o visite a parenti e amici durante le feste di Pasqua e Pasquetta. L’assenza di stranieri in Italia grava sull’ospitalità turistica nelle mete più gettonate che risentono notevolmente della loro mancanza anche perché, sottolinea la Coldiretti, i visitatori da paesi europei hanno tradizionalmente una elevata capacità di spesa.

Ad essere penalizzate sono state soprattutto le città d’arte, che sono le storiche mete del turismo dall’estero, ma anche gli oltre 24mila agriturismi nazionali dove gli stranieri in alcune regioni secondo Campagna Amica rappresentano tradizionalmente oltre la metà degli ospiti.

La mancanza di vacanzieri si trasferisce a valanga sull’insieme dell’economia per le mancate spese per alloggio, alimentazione, trasporti, divertimenti, shopping e souvenir. Non è un caso che nel 2020 a far registrare il risultato più negativo nei consumi – continua la Coldiretti – sono stati gli alberghi ed i ristoranti con un calo del 40,2% seguiti dai trasporti che si riducono del 26,5% e dalle spese per ricreazione e cultura che scendono del 22,8%.

Il cibo infatti, conclude la Coldiretti, è diventato la voce principale del budget delle famiglie in vacanza in Italia con circa un terzo della spesa di italiani e stranieri destinato alla tavola per consumare pasti in ristoranti, pizzerie, trattorie o agriturismi, ma anche per cibo di strada o specialità enogastronomiche.

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