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Sanremo, Baglioni sotto attacco

(Fotogramma/Ipa)
(Fotogramma/Ipa)
11 gennaio 2019 | 13.13
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Claudio Baglioni sotto i riflettori. Tra attacchi e difese per le sue dichiarazioni sui migranti, Sea Watch e Sea Eye, durante la conferenza stampa di Sanremo 2019.

RICCI - "Mi dispiace dar ragione una volta a Baglioni. Questa volta non si può che condividere". E' quanto ha detto Antonio Ricci, autore e inventore del tg satirico Striscia La Notizia, a margine dell'evento di oggi a Palazzo Ducale di Genova dedicato a Fabrizio De André, nel 20ennale dalla scomparsa del cantautore genovese. Dopo aver preso parte alla commemorazione, rispondendo ai giornalisti a margine dell'evento Ricci, ha ricordato De André e le sue canzoni, sottolineandone lo stile "pensato in ogni parola" e privo di "quella incrostazione di retorica che spesso hanno altri cantanti. Un esempio? Baglioni". Poi, in riferimento al direttore artistico del Festival di Sanremo coinvolto in una polemica per le frasi sui migranti, Ricci ha aggiunto: "Per noi di una certa generazione è sempre passato come uno che piaceva a quelli di destra. Invece con queste sue dichiarazioni è diventato un aedo. Ma, colpo di scena, essendo lui fondamentalmente democristiano non ha preso posizioni contro un determinato ministro". "Se si ascoltano bene le sue dichiarazioni - aggiunge Ricci - si capisce che lui in realtà se l'è presa con questo governo ma anche con i governi precedenti, perché l'importante per Baglioni è avere 850 paia di scarpe con un piede solo. Ma le cose che ha detto sono di assoluto buonsenso".

COSTANZO- "Le polemiche presanremesi? Niente di nuovo sotto il sole. Cosa sarebbe il festival senza le polemiche. Ma non c'è da agitarsi perché si tratta sempre di polemiche-lampo che muoiono sull'ultima nota del brano vincitore. Anzi chi organizza il festival deve essere felice quando scoppia il caso, perché comunque vada crea attenzione sul Festival. Negli ultimi anni era diventato fin troppo un Festival per educande". Così Maurizio Costanzo, interpellato dall'AdnKronos, commenta le polemiche sul festival di Sanremo. Poi entrando nel merito del botta e risposta tra Baglioni e Salvini, aggiunge: "Personalmente penso che Baglioni possa dire quello che gli pare. Ma bisogna essere consapevoli che il tema dei migranti è molto divisivo. C'è molta tensione sull'argomento. E forse la conferenza stampa del Festival non era la sede adatta per affrontarlo", conclude il giornalista e conduttore.

MAGALLI - "Un presentatore può commentare l'attività politica? Un presentatore ha il diritto di avere delle opinioni come chiunque altro ma deve avere anche la delicatezza di esprimerle nei luoghi e nei momenti giusti" dice Giancarlo Magalli a 'Un Giorno da Pecora', su Rai Radio1. "E forse la conferenza stampa del Festival di Sanremo non è il momento giusto per una dichiarazione politica, io non lo farei, ecco. Però è legittimo, giusto e doveroso avere delle opinioni''.

RENIS - "Claudio Baglioni è mio amico, ho grande stima di lui, però le affermazioni sui migranti sotto i riflettori del Festival le avrei evitate" ha detto Tony Renis. "Così come al suo posto avrei ammesso di aver copiato dal mio Sanremo almeno tre idee: l'eliminazione dell'eliminazione, il rap in gara e la serata cover, che però ha copiato male, costringendo gli artisti a rendere cover i brani in gara".

ARAGOZZINI - "Claudio Baglioni è un grande artista universale. Lui può avere qualsiasi idea politica ma quando tu hai un incarico importante come quello di direttore artistico su una tv pubblica non ti puoi permettere di fare dichiarazioni come quelle che lui ha fatto sui migranti e il governo" fa notare Adriano Aragozzini, che del festival è stato patron dal 1989 al 1991 e produttore esecutivo nel 1992 e 1993. "Fossi stato il suo manager gli avrei consigliato di evitare di sfruttare i riflettori del Festival, che è per antonomasia l'evento che unisce gli italiani, per dire la sua su un tema che divide l'Italia".

PEPPINO DI CAPRI - In merito alle dichiarazioni di Baglioni sui migranti, Peppino Di Capri, ospite di 'Un Giorno da Pecora' su Rai Radio1, afferma di essere d'accordo "forse più con Salvini, bisogna accogliere quelli giusti. Diciamo che sto un po' con l'uno e un po' con l'altro. Non sono razzista, ben vengano tutti ma bisogna darsi una regolata''. Sulla posizione di Salvini, dice: ''La condivido abbastanza, fa parte di un'inquadratura generale della situazione''. Insomma - hanno azzardato i conduttori Lauro e Cucciari - parafrasando un suo celebre pezzo, si potrebbe dire 'Champagne, per brindare al governo'..."Madonna, veramente, fateli fare un po', poi vediamo che succede".

MANNOIA - "Ma che cosa averebbe detto di così terribile?" twitta Fiorella Mannoia. "Mi sembra una considerazione di buon senso. Io non l'ho capito. Giudicate voi. #ClaudioBaglioni".

FOA - "Sono troppo rispettoso del mio ruolo istituzionale. Ricopro un ruolo di garanzia, di pluralismo e di autorevolezza della Rai e a questo ruolo intendo attenermi scrupolosamente". Il presidente della Rai, Marcello Foa, a Torino per presentare il suo volume 'Gli stregoni della notizia. Atto secondo', non interviene sulle polemiche seguite alle affermazioni sui migranti di Claudio Baglioni, direttore artistico del festival di Sanremo. "Per scelta non partecipo alle polemiche - aggiunge - anzi, ritengo che il mio scopo sia quello di permettere alla Rai di lavorare serenamente e in maniera proficua", ha concluso Foa.

ZINGARETTI - ''Claudio Baglioni ha il diritto di parlare" twitta, invece, il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti. "La storia che racconta è vera, la cultura deve descrivere l'Italia e la nostra società, con i suoi problemi e le sue aspirazioni. Un abbraccio a Claudio Baglioni, grandissimo artista Italiano #Sanremo2019''.

RENZI - "Attaccare Baglioni e Sanremo dimostra che hanno perso il senso del limite" ha detto Matteo Renzi nel corso di una diretta Facebook. "Salvini, anziché stare buono e zitto, ha attaccato Baglioni perchè gli serve avere un nemico, questa è l'Italia incattivita, attaccare qualcuno e sempre - ha spiegato il senatore del Pd -. Datti una calmata e lascia che gli italiani possano godersi Sanremo: fuori la politica da Sanremo! Al Bano sì se va al Viminale e Baglioni no? Abbiamo perso lucidità. C'è libertà di espressione. Giù le mani da Sanremo, l'Italia dei cattivi non avrà la meglio".

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