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Morte Prigozhin e incidente aereo, Cremlino ammette: "Possibile atrocità deliberata"

Peskov: "Gli inquirenti stanno considerando diverse possibilità, inclusa questa"

La tomba di Prighozin (Afp)
La tomba di Prighozin (Afp)
30 agosto 2023 | 13.24
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E' possibile che l'incidente aereo in cui sono morti Evgheny Prigozhin e altri nove dirigenti della Wagner sia stato provocato in modo deliberato. Lo ha ammesso il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, citando i risultati dell'inchiesta. "Gli inquirenti stanno considerando diverse possibilità, inclusa quella, sapete di cosa parlo, diciamo di una atrocità deliberata", ha affermato, escludendo la possibilità di allargare l'inchiesta, in mano al Comitato investigativo, a inquirenti stranieri.

L'Interstate Aviation Committee (Iac) con sede a Mosca ha annunciato che non seguirà le norme internazionali nelle indagini sullo schianto dell'aereo Embraer. Lo scrive Radio Svodoba, che cita il Centro brasiliano per lo studio e la prevenzione degli eventi aeronautici (Cenipa) e la compagnia brasiliana Embraer, che si sono dichiarati pronti a partecipare alle indagini sulle cause dell'incidente aereo di Prigozhin nel caso fossero invitati dalla Iac a farlo.

Il capo del Cenipa, Marcelo Moreno, ha precisato che la Iac (di cui fanno parte Russia, Azerbaigian, Armenia, Bielorussia, Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan, Turkmenistan e Uzbekistan) non è obbligata a invitare la parte brasiliana, ma se c'è un invito, sarà accettato. Tuttavia, la Iac ha risposto che non avrebbe condotto un’indagine secondo le norme internazionali, poiché questo aereo si trovava su una rotta nazionale e non internazionale.

I funerali di Prigozhin si sono tenuti ieri in forma privata, assente il presidente russo Vladimir Putin.

"Sappiamo tutti che il Cremlino ha una lunga storia di uccisioni di oppositori", ha dichiarato ieri la portavoce della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre, rispondendo a una domanda sulla morte del defunto leader del gruppo Wagner.

L'addetta stampa non ha voluto dire se gli Stati Uniti considerino implicato il presidente Putin. "Non ho alcuna nuova valutazione. Ma sembra abbastanza evidente quello che è successo qui... Come ha detto il Presidente... "Non sono molte le cose che accadono in Russia dietro le quali non ci sia Putin".

"Sappiamo tutti che il Cremlino ha una lunga storia di uccisioni dei suoi avversari. Questa è la storia del Cremlino", ha continuato Jean-Pierre, aggiungendo in seguito che Prighozin – che ha definito "un assassino a sangue freddo" – è stato ucciso meno di due mesi dopo essersi espresso contro la condotta di Putin nella guerra della Russia contro l'Ucraina.

"Quindi, è molto chiaro. È abbastanza evidente quello che è successo qui", ha aggiunto. Incalzata ulteriormente sul fatto che le sue osservazioni potessero riflettere una nuova posizione del governo degli Stati Uniti sulla morte di Prighozin, Jean-Pierre ha nuovamente chiarito di non avere "alcuna nuova valutazione" sulla questione.

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