Sulle nomine è in corso un 'surplus' di riflessione
Nel Consiglio dei ministri del mattino, in gran parte focalizzato sulle nuove norme anti Covid, non hanno trovato spazio i nuovi sottosegretari del governo Draghi. Sulle nomine, a dispetto di chi prevedeva una accelerazione nel weekend passato, è in corso quindi un 'surplus' di riflessione per arrivare alla meta. L'obiettivo, in assenza di nuovi intoppi, sarebbe quello di chiudere entro mercoledì. Ma non si esclude nemmeno un nuovo slittamento per definire il pacchetto prima del fine settimana.
Fonti del Movimento 5 Stelle confidano che la partita possa chiudersi tra stasera e domani. L'ondata di espulsioni che ha travolto i gruppi grillini di Camera e Senato non potrà non influire sul peso del Movimento, che rischia di uscire fortemente ridimensionato dalla composizione del sottogoverno. I pentastellati sperano di portare a casa 11-12 caselle, ma i più pessimisti parlano addirittura di 10 posti a disposizione del M5S.
Si parla con insistenza di una riconferma nei loro ruoli di Pierpaolo Sileri (Salute), Laura Castelli (Mef), Carlo Sibilia (Interno), Stefano Buffagni (Mise) e Giancarlo Cancelleri (Trasporti): Buffagni potrebbe anche traslocare al nuovo ministero della Transizione ecologica, mentre Cancelleri potrebbe 'accasarsi' al ministero per il Sud. Per quanto riguarda le possibili new entry, circolano i nomi di Luca Carabetta (Innovazione), Luigi Gallo e Gianluca Vacca (Istruzione o Università), Francesca Businarolo (Giustizia). E ancora: Agostino Santillo, Barbara Floridia, Alessandra Maiorino, Gilda Sportiello.
Nel Pd a tenere banco è sempre la questione femminile. Anche se da palazzo Chigi sarebbe arrivata l'indicazione di avere una quota rosa di sottogoverno superiore alla metà (si parla del 60%) la discussione tra i dem non si è placata. Alcune, come Giuditta Pini, chiedono di attendere la Direzione di giovedì prossimo prima di varare qualsiasi nomina. Comunque sia, per la delegazione di sottogoverno i dem contano di bilanciare continuità e pari rappresentanza.
Per questo si parla della conferma di Andrea Martella (Editoria), Antonio Misiani (Economia), Matteo Mauri (Interno) e di cinque donne tra cui Alessia Morani (Mise), Simona Malpezzi (Rapporti con il Parlamento), Sandra Zampa (Salute), Marina Sereni (Esteri), Francesca Puglisi (Lavoro), Anna Ascani (Scuola), Lorenza Bonaccorsi (Cultura).
Però potrebbero anche esserci delle sorprese e avvicendamenti che potrebbero coinvolgere Marianna Madia (Transizione digitale o Economia, ma la deputata viene anche data nel 'totonomi' per il Campidoglio), Valeria Valente (Giustizia), Susanna Cenni (Agricoltura), Chiara Gribaudo (Lavoro) e una esponente della Conferenza delle donne democratiche (Cecilia D'Elia o Titti Di Salvo alla Famiglia). Per le formazioni più piccole del centrosinistra, Leu dovrebbe avere un sottosegretario e due Iv, tra i nomi che circolano quelli di Lucia Annibali (Giustizia) e Francesco Scoma (Agricoltura).
Sul fronte del centrodestra la Lega sempre in pressing per 'tornare' al Viminale. Il nome che circola è quello di Stefano Candiani, meno 'divisivo' dal punto di vista dei dem di Nicola Molteni. Nella lista proposta da Matteo Salvini ci sarebbero Giulia Bongiorno per un posto a largo Arenula e Luca Coletto con Roberto Speranza alla Salute.
Altri nomi di esponenti del Carroccio si fanno per la Farnesina, con Luigi Di Maio ministro: tra questi, Guglielmo Picchi, deputato e già sottosegretario agli Esteri con il Conte 1, e l'attuale vicepresidente della Commissione Esteri di Montecitorio, Paolo Formentini. Possibile l'arrivo di Edoardo Rixi al Mit, come sottosegretario del ministro 'tecnico' Giovannini.
Secondo i rumors Massimiliano Romeo, attuale presidente dei senatori, sarebbe sempre favorito per i Rapporti con il Parlamento, con il riconfermato ministro pentastellato Federico D'Incà. In questo caso, Gian Marco Centinaio andrebbe a fare il capogruppo a palazzo Madama. Secondo le ultime indiscrezioni, in pole per il ministero dell'Istruzione ci sarebbe il senatore Mario Pittoni, attuale responsabile scuola del partito di Salvini.
A Fi spetterebbero 7-8 posti, 5 al Senato e 2-3 alla Camera, compreso il rappresentante dell'Udc. Il partito di Silvio Berlusconi avrebbe proposto i senatori Gilberto Pichetto Fratin (per un ministero economico), Maria Rizzotti (per il dicastero della Salute), Giuseppe Moles (per Difesa o Interno); Francesco Battistoni, vicino ad Antonio Tajani e attuale coordinatore regionale nelle Marche (Agricoltura); Alessandra Gallone (Ambiente); Andrea Paroli e Dario Damiani.
Quanto ai deputati, in corsa per gli Esteri ci sarebbe Valentino Valentini, uno dei fedelissimi di Arcore ed esperto di politica estera, mentre viene dato favorito per via Arenula, ad affiancare la tecnica Marta Cartabia, Francesco Paolo Sisto, responsabile giustizia azzurro. In lizza pure Giorgio Mulè, portavoce unico dei gruppi parlamentari forzisti, indicato come papabile capogruppo alla Camera, al posto della ministra Maria Stella Gelmini.
Per lo Sport si fa sempre il nome dello schermidore olimpico, Marco Marin. Per i centristi, in ballo i due senatori Antonio Saccone (ai Trasporti) e Paola Binetti (Famiglia). Correrebbe per una poltrona di sottosegretario anche 'Cambiamo', il movimento fondato dal governatore ligure Giovanni Toti.