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Corteo centrodestra, in piazza anche gente comune

Distanze saltate e qualcuno senza mascherina, organizzatori chiedono rispetto regole

(Foto Fotogramma)
(Foto Fotogramma)
02 giugno 2020 | 13.44
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Che non sarà solo una manifestazione simbolica lo si capisce subito. Quando dalla salita del Pincio, Matteo Salvini, entra in piazza del Popolo, intorno alle 10, ad aspettarlo non ci sono solo i suoi. Parlamentari, dirigenti e amministratori laziali della Lega - previsti in 200 - sono una sola cosa con decine e decine di persone comuni, semplici militanti che sono lì per manifestare. In carne e ossa. Giorgia Meloni, arrivata negli stessi minuti, dall'altra parte della piazza sovranista di Roma, viene subito 'circondata' dai suoi fan che chiedono selfie alla leader di Fdi.

Gli organizzatori, le forze dell'ordine, sono sorpresi: i primi invitano tutti a mantenere le distanze, dai megafoni più volte scatta l'invito: 'State lontani, non assembratevi'. Nel frattempo il tricolore da 500 metri, largo oltre 3 metri, viene srotolato, dall'obelisco è un serpentone che arriva già a via del Corso. Salvini si concede anche lui ai selfie. E ai tanti che gli raccontano dei problemi quotidiani, dall'affitto da pagare, al lavoro che è stato perso.

Cameramen, giornalisti, troupe televisive si avvicinano, senza troppo timore, ai leader. Con Salvini, Meloni, ci sono, tra gli altri, Ignazio La Russa, e Francesco Lollobrigida di Fdi, Claudio Durigon, ex sottosegretario leghista, l'eurodeputato Antonio Maria Rinaldi. Per Fi in piazza con il vicepresidente Antonio Tajani, anche la capogruppo del Senato Annamaria Bernini.

L'assembramento è inevitabile. Il tricolore si trascina dietro decine e decine di persone, molti non indossano la mascherina, mentre anche i poliziotti, un po' sconsolati, allargano le braccia. Nel giro di 30 minuti, quello che è diventato un corteo in piena regola, nonostante i tentativi degli organizzatori di far rispettare le norme di distanziamento, arriva di fronte al Plaza Hotel, dove Salvini, Meloni e Tajani, da dietro le transenne, fanno le loro dichiarazioni.

Qualcuno fa notare i rischi di assembramento. "Stiamo facendo del nostro meglio per metterla in sicurezza ma vi segnalo che anche quando hanno fatto la manifestazione del 25 aprile non era in sicurezza", replica Meloni. "Per noi - accusa - c'è sempre una buona scusa per non manifestare mai. Noi non dobbiamo manifestare. Ma il centrodestra esiste e farà le sue manifestazioni".

Salvini ribatte così: "E' la prima manifestazione della storia in cui abbiamo detto alla gente di stare a casa e di non venire - ricorda - ma la voglia di tornare a una vita vera è tanta. È bello ritrovarsi, con buon senso perché la malattia è ancora dietro l’angolo". Alle 12 è tutto concluso. Restano le transenne, con la scritta 'L'Italia non si arrende', slogan dell'evento.

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