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Elezioni 2022, Meloni: "No a scostamento, Pnrr si può perfezionare"

La leader di Fratelli d'Italia interviene al Forum Ambrosetti: "Centrodestra diviso? Differenze e sfumature ma visione unitaria"

Elezioni 2022, Meloni:
04 settembre 2022 | 13.40
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"Non può essere eresia dire che il Pnrr, scritto prima che si materializzasse il conflitto in Ucraina, non possa essere perfezionato, che non vuole dire stravolgerlo". Lo ha detto Giorgia Meloni al Forum Ambrosetti di Cernobbio, dove ha parlato in modo particolare di politica internazionale e di economia. "No a un nuovo scostamento di bilancio perché siamo indebitati oltremisura – chiarisce la leader di Fratelli d'Italia – ma penso si possa provare a parlare con l’Europa per perfezionare il Pnrr e usare le risorse della nuova programmazione europea. Non è impossibile, è previsto".

Sul fronte del caro energia, "non comprendo la timidezza dell'Europa a introdurre un tetto al prezzo del gas. Il tetto al prezzo non conviene all'Olanda che ha la borsa e alla Germania che può comprare il gas a un prezzo più alto. Nell'Europa della solidarietà gli altri difendono i propri interessi nazionali".

Secondo Meloni "se l'Italia domani non mandasse più armi e non partecipasse più alle sanzioni, che cosa farebbe il resto dell'Occidente? Niente, continuerebbe a mandare armi. E' la nostra posizione che stiamo decidendo, la nostra credibilità. Se domani l'Italia si sfilasse dai suoi alleati, per l'Ucraina non cambierebbe niente, ma per l'Italia cambierebbe moltissimo. Una nazione seria che vuole difendere i suoi interessi deve avere una postura credibile".

"Indipendentemente da quanto durerà questa guerra, la divisione fra blocchi durerà. Sono convinta che il conflitto in Ucraina sia la punta dell’iceberg di un conflitto molto più ampio il cui obiettivo è la revisione degli assetti mondiali. Se l’Ucraina cade e l’Occidente perisce, il grande vincitore non sarà la Russia di Putin, ma la Cina di Xi Jinping. E chi è più debole in Occidente, segnatamente l’Europa, rischia di trovarsi sotto l’influenza cinese. Quindi bisogna combattere questa battaglia".

Parlando de reddito di cittadinanza, Meloni ribadisce che "è stato un fallimento, perché uno Stato giusto non può mettere sullo stesso piano dell'assistenza chi può lavorare e chi non può farlo, perché finisce per penalizzare il più debole". "Uno Stato giusto distingue l'assistenza dal lavoro: assiste chi non può lavorare e per gli altri costruisce le condizioni per trovare lavoro".

Sul rapporto stato-cittadini, Meloni spiega che "l'Italia va rivoltata come un calzino". "Occorre una rivoluzione culturale, nel fisco, nella burocrazia, nella giustizia, nella sicurezza, che è una precondizione di libertà, e nella politica, nel rispetto degli impegni che si prendono per i cittadini".

"Il centrodestra ha un programma, che è stato scritto in una settimana. Nel centrodestra ci sono delle differenze e delle sfumature, altrimenti sarebbe un partito unico, però sulla visione fondamentalmente siamo d’accordo, come sull’approccio produttivista, sulla centralità della famiglia, sulla libertà economica, sul fisco".

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