Seri (TFT): "Nuovo grave episodio di violenza, servono risposte immediate"
Nuova aggressione contro un capotreno. Questa volta è avvenuta ad Arezzo a bordo del treno che collega il capoluogo toscano a Stia, sabato scorso. A denunciare l'episodio è Maurizio Seri, amministratore unico di Trasporto Ferroviario Toscano Spa: "L'aggressione subita nei giorni scorsi a un capotreno è l'ennesimo episodio di violenza che accade a bordo dei nostri treni, che purtroppo si inserisce in una catena di fatti violenti che da tempo segnaliamo alle autorità competenti. Rinnoviamo l'appello - aggiunge Seri - perché si intervenga con urgenza per garantire la sicurezza dei lavoratori e dei viaggiatori".
Il capotreno è stato aggredito da un uomo, privo di biglietto, che prima lo ha colpito con un pugno al volto e poi gli ha spruzzato uno spray al peperoncino. Un macchinista, che nel frattempo si era avvicinato, è stato a sua volta aggredito. È stato richiesto l’intervento dei carabinieri di Bibbiena che sono intervenuti. Il capotreno si è recato al pronto soccorso dove è stato visitato e congedato con tre giorni di infortunio.
"Già lo scorso mese di agosto – continua Seri - in seguito a un altro episodio di violenza su un treno TFT, avevamo scritto una lettera alle istituzioni e alle forze dell’ordine segnalando le preoccupazioni per la sicurezza a bordo dei treni, soprattutto su alcuni di essi, e in determinate stazioni. Oggi segnaliamo che alcuni particolari convogli (il 92290, 92292, 92294, 92243) che svolgono servizio dalla stazione di Arezzo sono da attenzionare in modo particolare".
“Esprimiamo la nostra solidarietà – conclude Seri – alle persone coinvolte nell’ultima aggressione e gli auguri di pronta guarigione al Capotreno che ha avuto la peggio. Non possiamo più tollerare questa situazione e rinnoviamo l’appello alle autorità e alle istituzioni per adottare tutte le misure affinché si possa scongiurare il ripetersi di simili atti. I nostri dipendenti e i nostri viaggiatori devono poter operare e viaggiare in un ambiente sicuro, libero da qualsiasi forma di minaccia o violenza. Da oltre un anno come TFT e LFI abbiamo attivato un servizio di vigilanza privato sui treni, ma purtroppo da solo non basta. Siamo disponibili, lo ribadiamo, a un confronto con tutti i soggetti interessati che possa portare a proposte e azioni concrete per la tutela della sicurezza di tutti”.