"Stiamo collaborando con molti dei firmatari della lettera. Ci sono evidenze su questo tema e crediamo di dover essere aperti e studiare queste evidenze per comprenderne le implicazioni sulle modalità di trasmissione e sulle precauzioni da prendere. Ci sono alcune specifiche condizioni in cui non si può escludere la trasmissione aerea, soprattutto in luoghi molto affollati, chiusi. Ma le evidenze vanno raccolte e studiate". Lo ha sottolineato Benedetta Allegranzi, responsabile tecnico dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) sul controllo delle infezioni, in conferenza stampa a Ginevra, rispondendo a una domanda sulla lettera inviata all'Oms da 239 ricercatori in cui si chiede di rivedere le posizioni sulla trasmissione del coronavirus.
"Da aprile - ha precisato Maria Van Kerkhove, a capo del gruppo tecnico per il coronavirus dell'Oms - stiamo collaborando con molti degli esperti che hanno firmato questa missiva. Sono esperti in varie discipline, come l'ingegneria, che ci potranno aiutare ad esempio nel comprendere l'importanza della ventilazione negli ambienti. Stiamo studiando e tenendo in considerazione ogni possibile via di contagio, quella aerea, quella via aerosol, quella da madre a figlio. Questo è un patogeno respiratorio ma non escludiamo nessuna possibilità, continuiamo a studiare le evidenze".