Case green, a che punto è l’Italia?
Anche se lentamente, qualcosa sta cambiando sul fronte dei consumi domestici. Lo dimostra il IV Rapporto annuale sulla certificazione energetica degli edifici realizzato da Enea e dal Comitato Termotecnico Italiano Energia e Ambiente dove si evidenza un netto miglioramento delle prestazioni energetiche sul territorio italiano. In particolare, diminuiscono gli immobili nelle classi energetiche F e G, mentre aumentano quelle nelle classi A4-B.L’analisi ha coinvolto un campione di circa 1,3 milioni di attestati di prestazione energetica (Ape) registrati nel Siape (Sistema Informativo sugli Attestati di Prestazione Energetica) ed emessi nel 2022 in 17 regioni e 2 province autonome.Il Rapporto Arera spiega che, nonostante costituiscano l’80% del campione analizzato, gli attestati di prestazione energetica stanno diminuendo mentre aumentano le riqualificazioni energetiche e le ristrutturazioni profonde che costituiscono rispettivamente il 5,7% e il 4,1% degli Ape emessi nel 2022.Per quanto riguarda la classe energetica degli immobili in Italia, secondo i dati di Enea, il 35,2% degli edifici residenziali appartiene alla classe G e il 24,5% alla classe F.Insomma: in Italia quasi 6 immobili su 10 rientrano nelle due peggiori classi energetiche. Si tratta quindi di circa 5 milioni di edifici, ognuno dei quali composto da una o più unità immobiliari, che dovranno essere riqualificati entro il 2030 e il 2033, secondo la Direttiva Case Green.